Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/123: differenze tra le versioni
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IL QUALE ERA TENTATO E VOLEVA ANDARE AL PURGATORIO DI S. PATRIZIO, E NON AVENDO LICENZA, STAVA IN MOLTA AFFLIZIONE DI MENTE (''A''). |
IL QUALE ERA TENTATO E VOLEVA ANDARE AL PURGATORIO DI S. PATRIZIO, E NON AVENDO LICENZA, STAVA IN MOLTA AFFLIZIONE DI MENTE (''A''). |
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III. Esorta il detto monaco ad entrare nella cella del conoscimento di sè stesso, e della divina bontà per acquistare ogni perfezione, e specialmente la pazienza e l’obbedienza al proprio prelato. |
III. Esorta il detto monaco ad entrare nella cella del conoscimento di sè stesso, e della divina bontà per acquistare ogni perfezione, e specialmente la pazienza e l’obbedienza al proprio prelato. |
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I. ilarissimo fratello e figliuolo di Maria dolce in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava dei servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo con desiderio di vedervi fondato in vero e per- |
I. ilarissimo fratello e figliuolo di Maria dolce in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava dei servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo con desiderio di vedervi fondato in vero e per- |