Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/25: differenze tra le versioni

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seguito pace e lega tra viniziani da una parte e duca Francesco e fiorentini dall’altra, e perché a Napoli si trattava col re Alfonso che lui ratificassi quella lega e pace, e facessisi una pace e lega universale per tutta Italia; e perché si intendeva che e’ viniziani licenziavano da’ soldi loro el conte Iacopo Piccinino, e dubitavasi che o per ordine de’ viniziani o da sé non riscompigliassi un’altra volta Italia non ancora bene posata; e perché quando si cominciò la guerra e’ viniziani avevano fatta proibizione che e’ panni nostri non potessino andare a Vinegia, e si desiderava per la cittá che tale proibizione si levassi, però a cercare questi effetti fu mandato in detto 1454 Luigi imbasciadore a Vinegia. Dove stette tanto che si conchiuse quello si trattava a Napoli, e che el conte Iacopo usci de’ terreni loro, che non vollono mai disporsi a ritenerlo rispetto alla spesa e disagio grande dava loro; e della proibizione de’ panni non si fece nulla.
seguito pace e lega tra viniziani da una parte e duca Francesco e fiorentini dall’altra, e perché a Napoli si trattava col

re Alfonso che lui ratificassi quella lega e pace, e facessisi
Fu di poi nel 57 gonfaloniere di giustizia una altra volta, e trovò la cittá in grande alterazione per le discordie drento e disunione de’ cittadini per le cose dello stato, che erano tanto multiplicate, che gli amici di Cosimo pareva loro di essere in pericolo di qualche novitá; ed eziandio per essere necessario di trovare nuovo modo di gravezza che non si poteva anche fare sanza alterazione del popolo. E sendo tratto lui gonfaloniere, la intenzione degli amici di Cosimo era, parendo loro avere un gonfaloniere a proposito, volersi assicurare delle cose di drento e percuotere gli avversari loro; e lui ancora era di questa medesima volontá e molto bene disposto a darvi drento; e perché Cosimo era a Cafaggiuolo colle gotte, ne scrisse a lui offerendosi a questi effetti, e richiedendolo del parere suo. A Cosimo non parve tempo per piú rispetti, e massime perché le cose di fuora non erano molto quiete, e la cittá stava in timore del re Alfonso; e del medesimo parere fu Neri che si trovava infermo a Pistoia, dove pochi di poi morí: e per questi rispetti el gonfaloniere non eseguí questi disegni.
una pace e lega universale per tutta Italia; e perché si intendeva che e’ viniziani licenziavano da’ soldi loro el conte Iacopo Piccinino, e dubitavasi che o per ordine de’ viniziani

o da sé non riscompigliassi un’altra volta Italia non ancora
bene posata; e perché quando si cominciò la guerra e’ viniziani avevano fatta proibizione che e’ panni nostri non potessino andare a Vinegia, e si desiderava per la cittá che tale
proibizione si levassi, però a cercare questi effetti fu mandato
in detto 1454 Luigi imbasciadore a Vinegia. Dove stette tanto
che si conchiuse quello si trattava a Napoli, e che el conte
Iacopo usci de’ terreni loro, che non vollono mai disporsi a
ritenerlo rispetto alla spesa e disagio grande dava loro; e
della proibizione de’ panni non si fece nulla.
Fu di poi nel 57 gonfaloniere di giustizia una altra volta,
e trovò la cittá in grande alterazione per le discordie drento
e disunione de’ cittadini per le cose dello stato, che erano tanto
multiplicate, che gli amici di Cosimo pareva loro di essere in
pericolo di qualche novitá; ed eziandio per essere necessario
di trovare nuovo modo di gravezza che non si poteva anche
fare sanza alterazione del popolo. E sendo tratto lui gonfaloniere, la intenzione degli amici di Cosimo era, parendo loro
avere un gonfaloniere a proposito, volersi assicurare delle cose
di drento e percuotere gli avversari loro; e lui ancora era di
questa medesima volontá e molto bene disposto a darvi drento;
e perché Cosimo era a Cafaggiuolo colle gotte, ne scrisse a
lui offerendosi a questi effetti, e richiedendolo del parere suo.
A Cosimo non parve tempo per piú rispetti, e massime perché
le cose di fuora non erano molto quiete, e la cittá stava in
timore del re Alfonso; e del medesimo parere fu Neri che si
trovava infermo a Pistoia, dove pochi di poi mori: e per
questi rispetti el gonfaloniere non esegui questi disegni.
Successe nell’anno sequente 1458 la morte di papa Calisto, ed in suo luogo fu eletto papa Pio, e Luigi fu mandato
Successe nell’anno sequente 1458 la morte di papa Calisto, ed in suo luogo fu eletto papa Pio, e Luigi fu mandato