Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana III.pdf/222: differenze tra le versioni

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più che avendo detto l’impunitario che l’individuo ad esso annunciato per Corsi gli parve di statura non bassa, questa corrisponderebbe ad uno dei Fratelli Corsi del Popolo, e non al Dottor Luigi Corsi.


Invano, dico, si è cercato ricoprire la menzogna, perchè il Guerrini avrebbe bene identificato all’impunitario, la persona del Corsi chirurgo in San Giacomo; dippiù il Guerrini in quella contingenza non avrebbe avuto neppur motivo di mentire coll’impunitario e nominargli un soggetto per un altro, mentre l’impunitario entrava in tutti i segreti di quel convenio.
piú che avendo detto l’impunitario che l’individuo ad esso annunciato
per Corsi gli parve di statura non bassa, questa corrisponderebbe
ad uno dei Fratelli Corsi del Popolo, e non al Dottor Luigi Corsi.
Invano, dico, si è cercato ricoprire la menzogna, perchè il Guerrini avrebbe bene identificato all’impunitario, la persona del Corsi
chirurgo in San Giacomo; dippiu il Guerrini in quella contingenza
non avrebbe avuto neppur motivo di mentire coll’ impunitario e
nominargli un soggetto per un altro, mentre l’impunitario entrava
in tutti i segreti di quel convenio.


Dunque il mendaccio di Bernasconi in questa parte è manifesto; ed apparve anche più chiaro quando, dopo aver detto che quei due si allacciarono alla porta e dopo aver dato una vaga descrizione del Corsi, in altri costituti, non rammentando più quel che aveva detto in antecedenza, espresse che in quella circostanza esso non vide affatto nè Grandoni, nè Corsi, ma li udì semplicemente annunciare. Concludiamo adunque in questa parte che il rivelo dell’Impunitario perciò che riguarda i supposti accessi di Grandoni al Negozio Mattei e al fenile Brunetti, specialmente la sera del 13, non solo è isolato, mancante di ogni verificazione necessaria, mentre nussun altro sia degli inquisiti, sia dei testimoni l’include; e ciò basterebbe perchè fosse interamente scartato: ma è dimostrato falso e mendace nella circostanza essenzialissima della suppósta associazione del Grandoni al Corsi Chirurgo, che ha provato un alibi limpidissimo.
Dunque il mendaccio di Bernasconi in questa parte è manifesto ; ed apparve anche piú chiaro quando, dopo aver detto che quei
due si allacciarono alla porta e dopo aver dato una vaga descrizione
del Corsi, in altri costituti, non rammentando piú quel che aveva
detto in antecedenza, espresse che in quella circostanza esso non
vide affatto nè Grandoni, nè Corsi, ma li udí semplicemente annunciare. Concludiamo adunque in questa parte che il rivelo dell’Impunitario perciò che riguarda i supposti accessi di Grandoni al Negozio Mattei e al fenile Brunetti, specialmente la sera del 13, non
solo è isolato, mancante di ogni verificazione necessaria, mentre
nussun altro sia degli inquisiti, sia dei testimoni l’include ; e ciò
basterebbe perchè fosse interamente scartato : ma è dimostrato falso
e mendace nella circostanza essenzialissima della suppósta associazione del Grandoni al Corsi Chirurgo, che ha provato un alibi limpidissimo.


Andiamo innanzi. L’impunitario, dopo aver parlato e della Società Brunetti a della Società Facciotti e della Società di Colonnello, delle quali due ultime ora non ha luogo a discorrere, parla ancora di quella dei Legionari a Capranica, e questa per noi è la più interessante, perchè niente meno si pretende che là appunto si fermasse il condetto specifico esecutivo per la morte del Bossi e là si estraessero perfino a sorte gli assassini. L’impunitario in questa parte è stato cauto, poichè non parla di fatto proprio, ma de relato altrui per porsi al sicuro; nondimeno vedremo in quali scogli gravissimi andasse anche qui ad urtare. Frattanto, come la esistenza della società dei Legionari è indubitata, occorre chiarir bene molte cose intorno la medesima. Rammento che in quell’epoca dominava anche troppo lo spirito generalmente di associazione; dapertutto casini e circoli e gli uomini tendevano a formar distinte riunioni secondo le varie professioni o classi, cui appartenevano. Così v’era il circolo romano, frequentato dai legali ed altre colte persone; il circolo dei commercianti, dove andavano coloro ch’eran
Andiamo innanzi. L’ impunitario, dopo aver parlato e della Societá Brumetti a della Societá Facciotti e della Societá di Colonnello, delle quali due ultime ora non ha luogo a discorrere, parla
ancora di quella dei Legionari a Capranica, e questa per noi è la
piú interessante, perchè niente meno si pretende che lá appunto si
fermasse il condetto specifico esecutivo per la morte del Bossi e lá
si estraessero perfino a sorte gli assassini. L’impunitario in questa parte è stato cauto, poiché non parla di fatto proprio, ma de
relato altrui per porsi al sicuro; nondimeno vedremo in quali scogli
gravissimi andasse anche qui ad urtare. Frattanto, come la esistenza della societá dei Legionari è indubitata, occorre chiarir bene
molte cose intorno la medesima. Rammento che in quell’epoca dominava anche troppo lo spirito generalmente di associazione ; dapertutto casini e circoli e gli uomini tendevano a formar distinte riunioni secondo le varie professioni o classi, cui appartenevano. Cosí
v’era il circolo romano, frequentato dai legali ed altre colte persone; il circolo dei commercianti, dove andavano coloro ch’eran