Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/162: differenze tra le versioni

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fanti non erano usciti fuori della terra, non si poteva dirmi
fanti non erano usciti fuori della terra, non si poteva dirmi che io fussi restato sanza fanti.

che io fussi restato sanza fanti.
Era in questi tempi venuto alla muraglia uno trombetto del signor Marcantonio Colonna a dimandare di parlare co’ deputati della cittá; e non sendo ammesso, dette occasione a quelli della terra di fare instanzia che io li consentissi mandare uno trombetto al signor Marcantonio a escusarli che era stato escluso da me e non da loro, allegando che in simili frangenti lo sdegno suo era molto pernizioso a quella cittá; ma in veritá sotto questo pretesto si cercava principio di pratica. Recusai vivamente, ma loro non pazienti a questo, quasi in ogni momento di tempo con parole e querele gravissime mi importunavano di sorte che entrai in uno gravissimo pensiero; considerando da uno canto che se permettevo el mandare del trombetto e ne nascessi principio di pratica che poi partorissi capitolazione, tutto el carico sarebbe mio, perché loro sempre ariano addutto in sua escusazione che el trombetto fussi andato fuora con mia licenzia; da altro canto conoscendo che se lo negavo, e loro pigliassino ardire di mandarlo sanza saputa mia, che poi piglierebbono animo a capitolare sanza mio consenso.
Era in questi tempi venuto alla muraglia uno trombetto

del signor Marcantonio Colonna a dimandare di parlare co’
E tutte le difficultá nascevano che avevo drento sì poche forze che non solo non bastavano a difendere la terra contro a loro voluntá, ma né etiam la potevo defendere sanza l’aiuto suo: perché drento erano tre compagnie di fanti forestieri, Francesco Salamone con quattrocento, signor Francesco dal Monte con altrettanti e Prete Bachione da Lerice con centocinquanta; a’ quali credo mancassi del numero debito piú di dugento fanti, perché giá molti di li avevo intertenuti con uno scudo per fante per volta, ed el costume de’ capitani quando sono male pagati, è non fare rassegna e valersi nel numero. Vi erano ancora entrati due di innanzi cinquanta uomini d’arme del marchese di Mantova, gente assai inutile, di chi era capo messer Ludovico da Fermo, quale si portò prudentemente e valorosamente. Però sendo queste poche forze, bisognava non si alienare li uomini della
deputati della cittá; e non sendo ammesso, dette occasione a
quelli della terra di fare instanzia che io li consentissi mandare uno trombetto al signor Marcantonio a escusarli che era
stato escluso da me e non da loro, allegando che in simili
frangenti lo sdegno suo era molto pernizioso a quella cittá;
ma in veritá sotto questo pretesto si cercava principio di pratica. Recusai vivamente, ma loro non pazienti a questo, quasi
in ogni momento di tempo con parole e querele gravissime
mi importunavano di sorte che entrai in uno gravissimo pensiero; considerando da uno canto che se permettevo el mandare del trombetto e ne nascessi principio di pratica che poi
partorissi capitolazione, tutto el carico sarebbe mio, perché
loro sempre ariano addutto in sua escusazione che el trombetto fussi andato fuora con mia licenzia; da altro canto
conoscendo che se lo negavo, e loro pigliassino ardire di
mandarlo sanza saputa mia, che poi piglierebbono animo a
capitolare sanza mio consenso.
E tutte le difficultá nascevano che avevo drento si poche
forze che non solo non bastavano a difendere la terra contro
a loro voluntá, ma né etiam la potevo defendere sanza l’aiuto
suo: perché drento erano tre compagnie di fanti forestieri,
Francesco Salamone con quattrocento, signor Francesco dal
Monte con altrettanti e Prete Bachione da Lerice con centocinquanta; a’ quali credo mancassi del numero debito piú
di dugento fanti, perché giá molti di li avevo intertenuti
con uno scudo per fante per volta, ed el costume de’ capitani quando sono male pagati, è non fare rassegna e valersi nel numero. Vi erano ancora entrati due di innanzi
cinquanta uomini d’arme del marchese di Mantova, gente
assai inutile, di chi era capo messer Ludovico da Fermo,
quale si portò prudentemente e valorosamente. Però sendo
queste poche forze, bisognava non si alienare li uomini della