Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/357: differenze tra le versioni

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Versione delle 15:49, 12 gen 2021

della republica, io non arei tolto questa impresa perché (non meritando di essere laudato chi ha buona mente non accompagnata cane.) arei dubitato che o la integritá de’ costumi non lo difendessi contro a’ carichi della ambizione benché perniziosissima alla cittá, o che el non essere formidoloso lui alla republica facessi che per voi si tenessi manco conto degli altri suoi peccati; e non essendo cosa alcuna in questo tempo piú aliena dallo utile della cittá, alla quale chi vuole procurare le cose sue è obligato prestare non solo buona mente ma prudenzia, che el primo accusato non avessi tali macule che non potessi essere assoluto, meriterei grandissima imputazione, ma concorrendo in costui e fini ambiziosissimi e peccati gravissimi di quella sorte massime che offendono al terzo, mi è parso che quello carico che giustamente si converrebbe a chi accusassi uno innocente si doverrebbe dare in me se sapendo queste cose non le avessi (menate cane.) condotte in giudicio, e che io ne sarei (obligato cane.) tenuto non solo alla opinione degli uomini e della patria, ma ancora allo onnipotente Dio amatore delle libertá delle cittá ed in spezie di questa, la quale per opera sua e fu da principio introdotta ed è poi stata restituita. E che in costui sia animo alieno dalla libertá della cittá e desideroso del ritorno de’ tiranni è si chiaro che per se medesimo si cognosce perché lo mostra pure troppo gli esempli di lui medesimo e le ragione si evidente che non si possono negare. Nessuno cittadino è in questa cittá che abbia ricevuto tanti benefici da’ Medici, nessuno a chi possa piú dispiacere la vita privata, perché gli altri o hanno avuto da loro manco di lui o quelli che hanno avuto piú non è stato dato a loro ma al parentado a qualche servitú, a qualche beneficio fatto a essi nel tempo della loro infelicitá; gli altri che hanno avuto da’ Medici non hanno avuto per modo che abbino avuto a discostarsi dalla vita privata: costui non aveva co’ Medici congiunzione alcuna di sangue né alcuna notizia o dependenzia se non una generale che anticamente aveva avuto la casa sua con essi che per molti accidenti occorsi era quasi cancellata; né nel tempo del loro esilio gli aveva mai veduti nè fattogli beneficio alcuno, il che bisognerá o che confessi o che accusi se medesimo di avergli serviti contro alla patria nella legazione di Spagna di che si dirá in altra parte della orazione; e nondimeno ha avuto tanto che è necessario o che sia ingrato de’ benefici ricevuti o che sia obligato a fare tutte le cose che essi vogliono. E quello che ha avuto è stato di sorte che giá undici anni è vivuto continuamente non da cittadino ma da principe, si perché sempre è stato in luogo da comandare a cittá notabile o a uomini grandi e per necessitá del grado suo è vivuto pomposamente e da signore, in modo che bisogna che per lungo abito abbia dimenticato la vita privata e non manco con lo animo che con le opere si sia totalmente spiccato dalla civilitá. Considerate, giudici, gli onori e le amministrazione che ha avuto e calculate se è possibile che cappia sotto uno cappuccio.