Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/336: differenze tra le versioni

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Versione delle 15:48, 12 gen 2021

(e non repugna questo, a quello che io t’ho detto), che saria ancora guasto questo consiglio ad tempus. Nota bene come io ti parlo; io non ti dico che gli abbia a essere; io dico che e’ non repugna alle grazie promesse; ma credi questo, che quelli che vanno male, cercano che siano arse le case loro, e che siano ruinati; poi racconcerassi tutto; non andare estendendo le mie parole. — O in che modo s’ha a fare questo? — Oh, tu cerchi modi da Dio. Io l’ho nel petto mio el modo; in manco di uno mese o di 15 di saria fatto ogni cosa. A Dio non manca modo; io non dico che gli abbia a essere, intendimi bene; questo consiglio t’ha dato Dio. Voi vi impacciate delle cose ecclesiastiche, e non potete impacciarvene, e cadete in escomunicazione, che non vuole dire altro che essere tolto da Dio e dato al diavolo; e però quel magistrato che cade in scomunica, ha el diavolo addosso, ed allo escomunicato va sempre ogni cosa di male in peggio. Credimi, Firenze, che Dio ti dará tale mazzata che tu la sentirai parecchi di, se non ti muti. Amazzami quanto tu vuoi, che al fabro non manca martelli: Dio, per uno, ne fará suscitare dieci. Tu di’: — Pure el re di Francia se ne va in lá, e’ non viene; — ed io ti rispondo che se bene lui non venissi, non sará pace in Italia; io ti dico che ’l tempo è breve, e vadia el re di Francia dove vuole, che io ti dico che ’l tempo è breve e che la Italia andrá sottosopra e sará destrutta. Se el re di Francia non vorrá venire, non mancheranno a Dio barbieri: e’sará, dico, tanta guerra, pestilenzia, carestia, e tanta mortalitá, che gli uomini resteranno rari. Durtivi est vobis contra stimulum calcitrare. Italia, tu non potrai combattere contro a questo spirito; Firenze, cittadini, voi non potrete combattere contro a questo spirito; io sono pieno di spirito del Signore. Italia Italia, Firenze Firenze, qua e occidis prophetas et lapídas eos, qui ad te missi sunt\ tu cerchi di uccidere e’ profeti, Italia, tu cerchi, Firenze, di ammazzare coloro che ti sono mandati da Dio; tu ti fai beffe de’ profeti. Punite questi cicaloni che calunniano gli uomini da bene, a’ quali è fatto torto, che vi so dire io che vanno bene. — O frate, e’ debbono essere tuoi amici ! — Io t’ ho detto che io non ho amici ; con loro non ho altra amicizia, se non che io sono certo che vanno bene, e sono tuoi buoni cittadini.