Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo I.djvu/253: differenze tra le versioni

 
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senza oggetto e senza grazia. Immaginazione, sensibilità, invenzione, energia, arte di versificazione, tutto vi manca: è desso un saggio barbaro e monacale, vera poesia da saltimbanco, poesia di foggia di trottola, siccome molto bene vien detta dall’accademia della Crusca; le oscurità, i barbarismi, e le trivialità vi sovrabbondano. Di quale utilità questo lungo sermone in versi esser potè al nostro poeta?

Sir Hallam, nella sua eccellente storia del medio evo, riproduce anco l’errore del Ginguenè, e lo conferma colle seguenti parole: «Si rimane sorpresi della rassomiglianza del piano del Latini con quello di Dante». Ei fa mestieri che sir Hallam non abbia neppure giammai veduto il Tesoretto, il quale non somiglia che sotto un solo rapporto al triplice poema dell’Alighieri; le due opere, come la maggior parte delle produzioni d’immaginazione dell’età di mezzo, allettano la forma d’una visione. Se non che l’idea primaria, il concetto, i dettagli, tutto vi è differente. Ecco in quai grossolani errori s’inciampa allorchè balordamente si parla di letterature straniere, e sovrattutto d’una letteratura così complessa, così svariata, cosi vasta come la letteratura italiana. La diversità de’ gusti e delle località: i numerosi