Pagina:Gli sposi promessi II.djvu/100: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
Bot: modifica fittizia Pywikibot
Pebbles (discussione | contributi)
 
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 4: Riga 4:
«Andate, andate... andiamo insieme.»
«Andate, andate... andiamo insieme.»


Le due serventi partirono, Geltrude le segui fino alla porta, aspettando che tornassero col lume. Lo deposero sur una tavola, lo spensero, e <ref>si assiser</ref> sedettero di nuovo intorno a quello che ardeva da prima. Stavano cosi tacite, guardandosi furtivamente di tratto in tratto: <ref>abbassando ognuna gli occhi quando s’incontravano in quelli dell'altra, come</ref> quando gli sguardi si incontravano ognuna abbassava gli occhi, come se temesse un giudice, e avesse ribrezzo d’un colpevole. Ma l’omicida, più agitata, e <ref>in diverso modo</ref> agitata in un modo diverso dalle altre, cercava ad ogni momento di cominciare un discorso, voleva parlare del fatto e del da farsi come di cosa comune, parlava sempre in plurale, <ref>[quasi] [quasi volendo] temendo</ref> come per tenere afferrate le compagne nella colpa, per essere nulla più che una loro pari. Concertarono finalmente la condotta da tenersi quel primo giorno, perché nei concerti presi antecedentemente non avevano preveduti che <ref>le diffico</ref> i pericoli materiali: non avevano pensato che al modo di <ref>togliere ogni traccia esterna del delitto,</ref> commettere il delitto segretamente, e di cancellarne ogni traccia esterna; ma il delitto aveva loro appresa un’altra cosa: che il sangue si sarebbe rivelato nei loro atti, nel
Le due serventi partirono, Geltrude le seguì fino alla porta, aspettando che tornassero col lume. Lo deposero sur una tavola, lo spensero, e <ref>si assiser</ref> sedettero di nuovo intorno a quello che ardeva da prima. Stavano cosi tacite, guardandosi furtivamente di tratto in tratto: <ref>abbassando ognuna gli occhi quando s’incontravano in quelli dell'altra, come</ref> quando gli sguardi si incontravano ognuna abbassava gli occhi, come se temesse un giudice, e avesse ribrezzo d’un colpevole. Ma l’omicida, più agitata, e <ref>in diverso modo</ref> agitata in un modo diverso dalle altre, cercava ad ogni momento di cominciare un discorso, voleva parlare del fatto e del da farsi come di cosa comune, parlava sempre in plurale, <ref>[quasi] quasi [volendo] temendo</ref> come per tenere afferrate le compagne nella colpa, per essere nulla più che una loro pari. Concertarono finalmente la condotta da tenersi quel primo giorno, perché nei concerti presi antecedentemente non avevano preveduti che <ref>le diffico</ref> i pericoli materiali: non avevano pensato che al modo di <ref>togliere ogni traccia esterna del delitto,</ref> commettere il delitto segretamente, e di cancellarne ogni traccia esterna; ma il delitto aveva loro appresa un’altra cosa: che il sangue si sarebbe rivelato nei loro atti, nel loro contegno, nel loro vólto. Stabilirono dunque che Geltrude si direbbe <ref>leggermente</ref> indisposta, che avrebbe un <ref>forte</ref> forte dolor di capo, che starebbe chiusa all’oscuro nella sua stanza, e le <ref>serventi</ref> altre <ref>ai suoi</ref> si rimarrebbero <ref>ai suoi servigi</ref> ad assisterla. <ref>Intanto</ref> Ma in questo concerto stesso, quante difficoltà, quanti dibattimenti! Il punto più terribile era di decidere a quale delle due serventi sarebbe toccato di avvertire le suore della indisposizione di Geltrude, <ref>perché</ref> per evitare che, non vedendola comparire, o la badessa, o qualche suora non venisse nel quartiere a chiederne novella. <ref>Nessuna</ref> Ognuna voleva rigettare su l’altra questo incarico. L’omicida aveva una buona ragione per esimersi; <ref>non doveva ella tremare più dell’altra a mostrarsi, a parlare? ma questa ragione poteva ella</ref> ma questa ragione, poteva ella parlarne? <ref>''Sic.''</ref> Dire: — io sarò più confusa, più tremante, perché... — Cercava ella dunque pretesti come l’altra, ma li sosteneva con più furore. Geltrude
loro contegno, nel loro vólto. Stabilirono dunque che Geltrude si direbbe <ref>leggermente</ref> indisposta, che avrebbe un <ref>forte</ref> forte dolor di capo, che starebbe chiusa all’oscuro nella sua stanza, e le <ref>serventi</ref> altre <ref>ai suoi</ref> si rimarrebbero <ref>ai suoi servigi</ref> ad assisterla. <ref>Intanto</ref> Ma in questo concerto stesso, quante difficoltà, quanti dibattimenti! Il punto più terribile era di decidere a quale delle due serventi sarebbe toccato di avvertire le suore della indisposizione di Geltrude, <ref>perchè</ref> per evitare che, non vedendola comparire, o la badessa, o qualche suora non venisse nel quartiere a chiederne novella. <ref>Nessuna</ref> Ognuna voleva rigettare su l’altra questo incarico. L’omicida aveva una buona ragione per esimersi; <ref>non doveva ella tremare più dell’altra a mostrarsi, a parlare? ma questa ragione poteva ella</ref> ma questa ragione, poteva ella parlarne? <ref>''Sic.''</ref> Dire: — io sarò più confusa, più tremante, perché... — Cercava ella dunque pretesti come l’altra, ma li sosteneva con più furore. Geltrude