Pagina:Iliade (Romagnoli) I.djvu/78: differenze tra le versioni

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per quanto io mi crucciassi: ché duro è contender con Giove!
per quanto io mi crucciassi: ché duro è contender con Giove!
Anche quell’altra volta ch’io volli difenderti, a un piede
Anche quell’altra volta ch’io volli difenderti, a un piede
egli mi strinse, e giù mi scagliò dalla volta del cielo.
{{R|590}}egli mi strinse, e giù mi scagliò dalla volta del cielo.
Rimasi un giorno intero per aria; e al tramonto del sole,
Rimasi un giorno intero per aria; e al tramonto del sole,
in Lemno caddi; e poco di spirito ancor mi restava:
in Lemno caddi; e poco di spirito ancor mi restava:
la gente Sintia qui mi raccolse, dov’ero caduto»".
la gente Sintia qui mi raccolse, dov’ero caduto»".
Disse cosí. Sorrise la Dea dalle candide braccia,
Disse cosí. Sorrise la Dea dalle candide braccia,
e sorridendo prese la coppa che il figlio le offriva.
{{R|595}}e sorridendo prese la coppa che il figlio le offriva.
E, cominciando allora da destra, un dolcissimo vino
E, cominciando allora da destra, un dolcissimo vino
a tutti i Numi Efèsto mesce’, che attingea dal cratère;
a tutti i Numi Efèsto mesce’, che attingea dal cratère;
e inestinguibile riso si sparse fra tutti i Celesti,
e inestinguibile riso si sparse fra tutti i Celesti,
quando cosí nella sala lo videro tutto in faccende.
quando cosí nella sala lo videro tutto in faccende.
Dunque, tutto quel dí, sin che il Sole fu giunto al tramonto,
{{R|600}}Dunque, tutto quel dí, sin che il Sole fu giunto al tramonto,
stettero a mensa, e niuno restò con la brama del cibo,
stettero a mensa, e niuno restò con la brama del cibo,
né della cetera bella che Apolline stesso sonava,
né della cetera bella che Apolline stesso sonava,
né delle Muse, che al canto spiegavan la voce soave.
né delle Muse, che al canto spiegavan la voce soave.
E poi che fu sommersa la fulgida vampa del sole,
E poi che fu sommersa la fulgida vampa del sole,
alla sua casa ognuno tornò dei Celesti, a dormire,
{{R|605}}alla sua casa ognuno tornò dei Celesti, a dormire,
dove a ciascuno aveva costrutta la solida casa
dove a ciascuno aveva costrutta la solida casa
l’inclito Efèsto, senno scaltrissimo ed agili braccia.
l’inclito Efèsto, senno scaltrissimo ed agili braccia.
E Giove andò, l’Olimpio che i folgori scaglia, al suo letto
E Giove andò, l’Olimpio che i folgori scaglia, al suo letto
dove solea dormire, qualor lo vincesse il sopore.
dove solea dormire, qualor lo vincesse il sopore.
Quivi dormiva; ed Era dall’aureo trono a lui presso.
{{R|610}}Quivi dormiva; ed Era dall’aureo trono a lui presso.
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