Pagina:Iliade (Romagnoli) I.djvu/59: differenze tra le versioni

 
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{{R|20}}Ma or la figlia mia liberate, e i miei doni gradite,

Ma or la figlia mia liberate, e i miei doni gradite,
e rispettate Apollo, l’arciero figliuolo di Giove».
e rispettate Apollo, l’arciero figliuolo di Giove».
E qui gridaron tutti gli Achei, che prestar si dovesse
E qui gridaron tutti gli Achei, che prestar si dovesse
al sacerdote onore, gradirne i bellissimi doni.
al sacerdote onore, gradirne i bellissimi doni.
Solo contento non fu dell’Atrìde magnanimo il cuore;
Solo contento non fu dell’Atríde magnanimo il cuore;
anzi via lo scacciò, soggiunse parole superbe:
{{R|25}}anzi via lo scacciò, soggiunse parole superbe:
« Ch’io non ti colga più mai vicino alle navi, o vecchiardo,
«Ch’io non ti colga piú mai vicino alle navi, o vecchiardo,
né or, se v’indugiassi, né poi, se tornassi: ché schermo
né or, se v’indugiassi, né poi, se tornassi: ché schermo
non ti sarebbero allora le bende e lo scettro del Nume.
non ti sarebbero allora le bende e lo scettro del Nume.
Libera io non farò tua figlia: ché prima, vecchiaia
Libera io non farò tua figlia: ché prima, vecchiaia
cogliere in casa mia la deve, lontan dalla patria,
{{R|30}}cogliere in casa mia la deve, lontan dalla patria,
in Argo, al letto mio compagna, ed intenta al telaio.
in Argo, al letto mio compagna, ed intenta al telaio.
Or va, né m’irritare, se vuoi ritornar sano e salvo ».
Or va, né m’irritare, se vuoi ritornar sano e salvo».
Cosí disse. Obbedí, sgomento a quei detti, il vegliardo,
Cosí disse. Obbedí, sgomento a quei detti, il vegliardo,
e muto andò lunghessa la riva del mare sonante;
e muto andò lunghessa la riva del mare sonante;
e molte preci poi, venuto in disparte, innalzava
{{R|35}}e molte preci poi, venuto in disparte, innalzava
al figlio di Latona dai fulgidi crini, ad Apollo:
al figlio di Latona dai fulgidi crini, ad Apollo:
«Odimi, o re dall’arco d’argento, che Crisa proteggi,
«Odimi, o re dall’arco d’argento, che Crisa proteggi,
la Santa Cilla, e sei di Tènedo salda signore,
la Santa Cilla, e sei di Tènedo salda signore,
odi, o Smintèo. Se mai di fiori ho velato il tuo tempio,
odi, o Smintèo. Se mai di fiori ho velato il tuo tempio,
se mai, per farti onore, di capre e di tori su l’ara
{{R|40}}se mai, per farti onore, di capre e di tori su l’ara
t’ho pingui cosce bruciate, compiscimi questa preghiera:
t’ho pingui cosce bruciate, compiscimi questa preghiera:
faccian le tue saette ai Dànai scontare il mio pianto».
faccian le tue saette ai Dànai scontare il mio pianto».
Queste parole disse di prece. L’udí Febo Apollo,
Queste parole disse di prece. L’udí Febo Apollo,
e dalle vette scese d’Olimpo, col cruccio nel cuore,
e dalle vette scese d’Olimpo, col cruccio nel cuore,
e su le spalle l’arco reggeva, e la chiusa faretra;
{{R|45}}e su le spalle l’arco reggeva, e la chiusa faretra;
e mentre egli adirato moveva, sugli omeri a lui
e mentre egli adirato moveva, sugli omeri a lui
squillavano le frecce: scendeva, pareva una notte.
squillavano le frecce: scendeva, pareva una notte.