Pagina:Iliade (Romagnoli) II.djvu/52: differenze tra le versioni

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però che la saetta di Giove possente è tremenda:
però che la saetta di Giove possente è tremenda:
cosí d’Ettore cadde la forza di súbito al suolo,
{{R|410}}cosí d’Ettore cadde la forza di súbito al suolo,
la lancia gli sfuggí, rovesci gli caddero sopra
la lancia gli sfuggí, rovesci gli caddero sopra
l’elmo e lo scudo, su lui suonarono l’armi di bronzo.
l’elmo e lo scudo, su lui suonarono l’armi di bronzo.
E sopra lui con grandi urli piombarono i figli d’Acaia,
E sopra lui con grandi urli piombarono i figli d’Acaia,
per trascinarlo via, lanciandogli fitte zagaglie.
per trascinarlo via, lanciandogli fitte zagaglie.
Niuno, però, pote’ ferire il pastore di genti,
{{R|415}}Niuno, però, pote’ ferire il pastore di genti,
né saettarlo: ché prima gli furono attorno i piú prodi,
né saettarlo: ché prima gli furono attorno i piú prodi,
Polidamante, Enea, Agènore simile a un Nume,
Polidamante, Enea, Agènore simile a un Nume,
Glauco di macchia immune, Sarpèdone sire dei Lici.
Glauco di macchia immune, Sarpèdone sire dei Lici.
Né alcun vi fu che cura di lui non si desse; ma tutti
Né alcun vi fu che cura di lui non si desse; ma tutti
stesero gli ampi scudi rotondi, a schermirlo. E i compagni,
{{R|420}}stesero gli ampi scudi rotondi, a schermirlo. E i compagni,
toltolo su le braccia, lo trasser lontan dalla pugna,
toltolo su le braccia, lo trasser lontan dalla pugna,
sin che fu giunto ai cavalli, che, lungi al tumulto di guerra
sin che fu giunto ai cavalli, che, lungi al tumulto di guerra
stavano con l’auriga, col cocchio dipinto, in attesa.
stavano con l’auriga, col cocchio dipinto, in attesa.
Ma quando poi fûr giunti del fiume a la bella corrente,
Ma quando poi fûr giunti del fiume a la bella corrente,
del vorticoso Xanto, figliuolo di Giove immortale,
{{R|425}}del vorticoso Xanto, figliuolo di Giove immortale,
ivi dal carro lo posero giú, lo spruzzarono d’acqua.
ivi dal carro lo posero giú, lo spruzzarono d’acqua.
Quivi recuperò lo spirito, in su volse gli occhi,
Quivi recuperò lo spirito, in su volse gli occhi,
su le ginocchia si alzò, vomitò negro sangue; e di nuovo
su le ginocchia si alzò, vomitò negro sangue; e di nuovo
poi s’abbatté su la terra, di nuovo sugli occhi gli corse
poi s’abbatté su la terra, di nuovo sugli occhi gli corse
tènebra oscura: ché il colpo teneva ancor l’anima oppressa.
{{R|430}}tènebra oscura: ché il colpo teneva ancor l’anima oppressa.
Ora, come Ettore lungi dal campo ebber visto gli Argivi,
Ora, come Ettore lungi dal campo ebber visto gli Argivi,
con piú furia impegnaron la zuffa, e piombâr sui Troiani.
con piú furia impegnaron la zuffa, e piombâr sui Troiani.
Quivi, primissimo Aiace, veloce figliuol d’Oïlèo,
Quivi, primissimo Aiace, veloce figliuol d’Oïlèo,
balzò dietro, e ferí con la lancia il figliuolo d’Enòpo,
balzò dietro, e ferí con la lancia il figliuolo d’Enòpo,
Satnio: lui generò, non tocca da menda, una Ninfa
{{R|435}}Satnio: lui generò, non tocca da menda, una Ninfa
a Enòpo, che le greggi guardava lunghesse le sponde
a Enòpo, che le greggi guardava lunghesse le sponde
del Satnioènto. Aiace, di dietro gli giunse vicino,
del Satnioènto. Aiace, di dietro gli giunse vicino,