Pagina:Gli sposi promessi II.djvu/86: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
Bot: modifica fittizia Pywikibot
Pebbles (discussione | contributi)
 
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
{{Pt|sico|metafisico}}: appena uno si sarebbe degnato di rispondergli: «gli uomini sono sempre stati e saranno sempre così.» <ref>quello che non</ref> Portate le idee comuni a questo punto di <ref>teoria in alc (''lacuna'')</ref>licenza in molti, e di tolleranza e di rassegnazione <ref>in altri</ref> in quasi tutti gli altri egli è chiaro che gli uomini i quali avevano una tendenza distinta alla perversità, <ref>pigliavano</ref> per giungere al colmo di essa, pigliavano le mosse da un punto ben più avanzato, ben più vicino al termine che non <ref>si possa fare nei nostri tempi</ref> sieno le idee comuni dei nostri giorni; trovavano meno ostacoli e più incitamenti che ai nostri giorni a giungervi, e vi giungevano. <ref>Ai nostri</ref> L'omicida ai nostri giorni, <ref>[è un oggetto | quand’anche fosse impunito</ref> quand'anche fosse impunito, sarebbe un oggetto di orrore, oggetto forse di più profondo orrore sarebbe chi, senza commettere l'omicidio di propria mano, ne avesse dato l’ordine ed il prezzo; <ref>[e se questi potessero evitare] riuscissero ad evita | le pene legali] e se tali rei riuscissero ad evitare le pene legali, dovrebbero però sempre temere quando fossero scoperti</ref> e tali rei, oltre le pene legali, dovrebbero temere di perdere tutte le dolcezze della comune società. Quindi l’uomo, che in qualunque condizione, aspira a goderle, ha <ref>ha un</ref> pure da questo lato un freno potente. Ma allora v’erano molti casi in cui l’avere l’ucciso, o fatto uccidere, non toglieva alla riputazione d’un uomo: l’omicida volontario era ammesso a giustificarsi e a render ragione dinanzi alla opinione publica: non si trattava che di provare che il caso <ref>era tale</ref> richiedeva l'omicidio, che il delitto era una azione tollerata, o prescritta dalle leggi della opinione stessa. La speranza di poter fare questa giustificazione, <ref>e di sostenerla poi col terrore</ref> dinanzi ad opinione già tanto perversamente indulgente, e di <ref>sostenerla poi col terrore, doveva»</ref> farla accettare col terrore doveva essere, ed era uno stimolo ai tristi potenti, per correre allegramente la loro via. <ref>''A margine, in lapis'': «Ti regalerò a tempo e luogo, una bottiglia di Crena se farai un cenno del Marchese Perrone e del suo libro a giustificazione della tua asserzione.»</ref> Bastava quindi un leggero interesse, una picciola passione a spingere anche i meno tristi fra i tristi ad attentati, <ref>innanzi [ai quali] alla immagine dei | ai nostri giorni si arresterebbero attoniti e dubbiosi anche gli uomini i più perversi</ref> ai quali ora si risolverebbero a fatica gli uomini i più avvezzi al delitto, <ref>per</ref> benché vi fossero tratti da un {{Pt|in-|}}
{{Pt|sico|metafisico}}: appena uno si sarebbe degnato di rispondergli: «gli
uomini sono sempre stati e saranno sempre cosi.» <ref>quello che non</ref> Portate le idee comuni a questo punto di <ref>teoria in alc (''lacuna'')</ref>
licenza in molti, e di tolleranza e di rassegnazione <ref>in altri</ref> in quasi tutti gli altri egli è chiaro che gli uomini i quali avevano una tendenza distinta alla perversità, <ref>pigliavano</ref> per giungere al colmo di essa, pigliavano le mosse da un punto ben più avanzato, ben più vicino al termine che
non <ref>si possa fare nei nostri tempi</ref> sieno le idee comuni dei nostri giorni; trovavano meno ostacoli e più incitamenti che ai nostri giorni a giungervi, e vi giungevano. <ref>Ai nostri</ref> L'omicida ai nostri giorni, <ref>[è un oggetto | quand’anche fosse impunito</ref> quand'anche fosse impunito, sarebbe un oggetto di orrore, oggetto forse di più profondo orrore sarebbe chi, senza commettere l'omicidio di propria mano, ne avesse dato l’ordine ed il prezzo; <ref>[e se questi potessero evitare] riuscissero ad evita | le pene legali] e se tali rei riuscissero ad evitare le pene legali, dovrebbero però sempre temere quando fossero scoperti</ref> e tali rei, oltre le pene legali, dovrebbero temere di perdere tutte le dolcezze della comune società. Quindi l’uomo, che in qualunque condizione, aspira a goderle, ha <ref>ha un</ref> pure da questo lato un freno potente. Ma allora v’erano molti casi in cui l’avere l’ucciso, o fatto uccidere, non toglieva alla riputazione
d’un uomo: l’omicida volontario era ammesso a giustificarsi e a render ragione dinanzi alla opinione publica: non si trattava che di provare che il caso <ref>era tale</ref> richiedeva l'omicidio, che il delitto era una azione tollerata, o prescritta dalle leggi della opinione stessa. La speranza di poter fare questa giustificazione, <ref>e di sostenerla poi col terrore</ref> dinanzi ad opinione già tanto perversamente indulgente, e di <ref>sostenerla poi col terrore, doveva»</ref> farla accettare col terrore doveva essere, ed era uno stimolo ai tristi potenti, percorrere allegramente la loro via. <ref>''A margine, in lapis'': «Ti regalerò a tempo e luogo, una bottiglia di Crena se farai un cenno del Marchese Perrone e del suo libro a giustificazione della tua asserzione.»</ref> Bastava quindi un leggero interesse, una picciola passione a spingere anche i meno tristi fra i tristi ad attentati, <ref>innanzi [ai quali] alla immagine dei | ai nostri giorni si arresterebbero attoniti e dubbiosi anche gli uomini i più perversi</ref> ai quali ora si risolverebbero a fatica gli uomini i più avvezzi al delitto, <ref>per</ref> benché vi fossero tratti da un {{Pt|in-|}}