Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/311: differenze tra le versioni

 
Smd13 (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
punto al letto accostarsi, le nobili gioie riguardavano, avvenne che, essendo la vertú del beveraggio consumata, che messer Torel, destatosi, gittò un gran sospiro. Li monaci come questo videro, e l’abate con loro, spaventati e gridando: — Domine, aiutaci! — tutti fuggirono. Messer Torello, aperti gli occhi e da torno guardatosi, conobbe manifestamente sé essere lá dove al Saladino domandato avea, di che forte fu seco contento; per che, a seder levatosi e partitamente guardando ciò che da torno avea, quantunque prima avesse la magnificenza del Saladin conosciuta, ora gli parve maggiore, e piú la conobbe. Nonpertanto, senza altramenti mutarsi, sentendo i monaci fuggire ed avvisatosi il perché, cominciò per nome a chiamar l’abate ed a pregarlo che egli non dubitasse, per ciò che egli era Torel sua nepote. L’abate, udendo questo, divenne piú pauroso, come colui che per morto l’avea dimoiti mesi innanzi: ma dopo alquanto, da veri argomenti rassicurato, sentendosi pur chiamare, fattosi il segno della santa croce, andò a lui; al qual messer Torel disse: — O padre mio, di che dubitate voi? Io son vivo, la Dio mercé, e qui d’oltremar ritornato. — L’abate, con tutto che egli avesse la barba grande ed in abito arabesco fosse, pur dopo alquanto il raffigurò, e rassicuratosi tutto, il prese per la mano, e disse: — Figliuol mio, tu sii il ben tornato! — E seguitò: — Tu non ti dèi maravigliare della nostra paura, per ciò che in questa terra non ha uomo che non creda fermamente che tu morto sii, tanto che io ti so dire che madonna Adalieta tua moglie, vinta da’ prieghi e dalle minacce de’ parenti suoi e contra suo volere, è rimaritata: e questa mattina ne dèe ire al nuovo marito, e le nozze e ciò che a festa bisogno fa è apparecchiato.— Messer Torello, levatosi d’in sul ricco letto e fatta all’abate ed a’ monaci maravigliosa festa, ognun pregò che di questa sua tornata con alcun non parlasse infino a tanto che egli non avesse una sua bisogna fornita. Appresso questo, fatte le ricche gioie porre in salvo, ciò che avvenuto gli fosse infino a quel punto raccontò all’abate. L’abate, lieto delle sue fortune, con lui insieme rendè grazie a Dio. Appresso questo, domandò messer Torel l’abate, chi fosse il nuovo marito della
punto al letto accostarsi, le nobili gioie riguardavano, avvenne che, essendo la vertú del beveraggio consumata, che messer Torel, destatosi, gittò un gran sospiro. Li monaci come questo videro, e l’abate con loro, spaventati e gridando: — Domine, aiutaci! — tutti fuggirono. Messer Torello, aperti gli occhi e da torno guardatosi, conobbe manifestamente sé essere lá dove al Saladino domandato avea, di che forte fu seco contento; per che, a seder levatosi e partitamente guardando ciò che da torno avea, quantunque prima avesse la magnificenza del Saladin conosciuta, ora gli parve maggiore, e piú la conobbe. Nonpertanto, senza altramenti mutarsi, sentendo i monaci fuggire ed avvisatosi il perché, cominciò per nome a chiamar l’abate ed a pregarlo che egli non dubitasse, per ciò che egli era Torel suo nepote. L’abate, udendo questo, divenne piú pauroso, come colui che per morto l’avea dimolti mesi innanzi: ma dopo alquanto, da veri argomenti rassicurato, sentendosi pur chiamare, fattosi il segno della santa croce, andò a lui; al qual messer Torel disse: — O padre mio, di che dubitate voi? Io son vivo, la Dio mercé, e qui d’oltremar ritornato. — L’abate, con tutto che egli avesse la barba grande ed in abito arabesco fosse, pur dopo alquanto il raffigurò, e rassicuratosi tutto, il prese per la mano, e disse: — Figliuol mio, tu sii il ben tornato! — E seguitò: — Tu non ti dèi maravigliare della nostra paura, per ciò che in questa terra non ha uomo che non creda fermamente che tu morto sii, tanto che io ti so dire che madonna Adalieta tua moglie, vinta da’ prieghi e dalle minacce de’ parenti suoi e contra suo volere, è rimaritata: e questa mattina ne dèe ire al nuovo marito, e le nozze e ciò che a festa bisogno fa è apparecchiato.— Messer Torello, levatosi d’in sul ricco letto e fatta all’abate ed a’ monaci maravigliosa festa, ognun pregò che di questa sua tornata con alcun non parlasse infino a tanto che egli non avesse una sua bisogna fornita. Appresso questo, fatte le ricche gioie porre in salvo, ciò che avvenuto gli fosse infino a quel punto raccontò all’abate. L’abate, lieto delle sue fortune, con lui insieme rendè grazie a Dio. Appresso questo, domandò messer Torel l’abate, chi fosse il nuovo marito della