Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/278: differenze tra le versioni

 
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il suo canto fornito, il re il domandò donde questo venisse che mai piú non gliele pareva avere udito. — Monsignore, — rispose Minuccio — e’ non sono ancora tre giorni che le parole si fecero ed il suono. — Il quale avendo il re domandato per cui, rispose: — Io non l’oso scoprir se non a voi. — Il re, disideroso d’udirlo, levate le tavole, nella camera sel fe’ venire, dove Minuccio ordinatamente ogni cosa udita gli raccontò; di che il re fece gran festa e commendò la giovane assai, e disse che di sí valorosa giovane si voleva aver compassione, e per ciò andasse da sua parte a lei e la confortasse, e le dicesse che senza fallo quel giorno in sul vespro la verrebbe a visitare. Minuccio, lietissimo di portare cosí piacevole novella, alla giovane senza ristare con la sua viuola n’andò, e con lei sola parlando, ogni cosa stata raccontò, e poi la canzon cantò con la sua viuola. Di questo fu la giovane tanto lieta e tanto contenta, che evidentemente senza alcuno indugio apparver segni grandissimi della sua sanitá: e con disidèro, senza sapere o presummere alcun della casa che ciò si fosse, cominciò ad aspettare il vespro, nel quale il suo signore veder dovea. Il re, il quale liberale e benigno signore era, avendo poi piú volte pensato alle cose udite da Minuccio e conoscendo ottimamente la giovane e la sua bellezza, divenne ancora piú che non era pietoso: ed in su l’ora del vespro montato a cavallo, sembianti faccendo d’andare a suo diporto, pervenne lá dove era la casa dello speziale; e quivi, fatto domandare che aperto gli fosse un bellissimo giardino il quale lo speziale avea, in quello smontò, e dopo alquanto domandò Bernardo che fosse della figliuola, se egli ancora maritata l’avesse. Rispose Bernardo: —Monsignore, ella non è maritata, anzi è stata ed ancora è forte malata; è il vero che da nona in qua ella è maravigliosamente migliorata. — Il re intese prestamente quello che questo miglioramento voleva dire, e disse: — In buona fé, danno sarebbe che ancora fosse tolta al mondo sí bella cosa; noi la vogliamo venire a visitare. — E con due compagni solamente e con Bernardo nella camera di lei poco appresso se n’andò, e come lá entro fu, s’accostò al letto dove la giovane alquanto sollevata con
il suo canto fornito, il re il domandò donde questo venisse che mai piú non gliele pareva avere udito. — Monsignore, — rispose Minuccio — e’ non sono ancora tre giorni che le parole si fecero ed il suono. — Il quale avendo il re domandato per cui, rispose: — Io non l’oso scoprir se non a voi. — Il re, disideroso d’udirlo, levate le tavole, nella camera sel fe’ venire, dove Minuccio ordinatamente ogni cosa udita gli raccontò; di che il re fece gran festa e commendò la giovane assai, e disse che di sí valorosa giovane si voleva aver compassione, e per ciò andasse da sua parte a lei e la confortasse, e le dicesse che senza fallo quel giorno in sul vespro la verrebbe a visitare. Minuccio, lietissimo di portare cosí piacevole novella, alla giovane senza ristare con la sua viuola n’andò, e con lei sola parlando, ogni cosa stata raccontò, e poi la canzon cantò con la sua viuola. Di questo fu la giovane tanto lieta e tanto contenta, che evidentemente senza alcuno indugio apparver segni grandissimi della sua sanitá: e con disidèro, senza sapere o presummere alcun della casa che ciò si fosse, cominciò ad aspettare il vespro, nel quale il suo signore veder dovea. Il re, il quale liberale e benigno signore era, avendo poi piú volte pensato alle cose udite da Minuccio e conoscendo ottimamente la giovane e la sua bellezza, divenne ancora piú che non era pietoso: ed in su l’ora del vespro montato a cavallo, sembianti faccendo d’andare a suo diporto, pervenne lá dove era la casa dello speziale; e quivi, fatto domandare che aperto gli fosse un bellissimo giardino il quale lo speziale avea, in quello smontò, e dopo alquanto domandò Bernardo che fosse della figliuola, se egli ancora maritata l’avesse. Rispose Bernardo: — Monsignore, ella non è maritata, anzi è stata ed ancora è forte malata; è il vero che da nona in qua ella è maravigliosamente migliorata. — Il re intese prestamente quello che questo miglioramento voleva dire, e disse: — In buona fé, danno sarebbe che ancora fosse tolta al mondo sí bella cosa; noi la vogliamo venire a visitare. — E con due compagni solamente e con Bernardo nella camera di lei poco appresso se n’andò, e come lá entro fu, s’accostò al letto dove la giovane alquanto sollevata con