Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/253: differenze tra le versioni

 
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fare della sera pervenuto e solo rimaso, non guari lontano al bel palagio trovò Natan tutto solo, il quale senza alcuno abito pomposo andava a suo diporto; cui egli, non conoscendolo, domandò se insegnargli sapesse dove Natan dimorasse. Natan lietamente rispose: — Figliuol mio, niuno è in questa contrada che meglio di me cotesto ti sappia mostrare, e per ciò, quando ti piaccia, io vi ti menerò. — Il giovane disse che questo gli sarebbe a grado assai, ma che, dove esser potesse, egli non voleva da Natan esser veduto né conosciuto; al qual Natan disse: — E còtesto ancora farò, poi che ti piace. — Smontato adunque Mitridanes, con Natan, che in piacevolissimi ragionamenti assai tosto il mise, infino al suo bel palagio n’andò. Quivi Natan fece ad un de’ suoi famigliari prendere il caval del giovane, ed accostatoglisi agli orecchi, gl’impose che egli prestamente con tutti quegli della casa facesse che niuno al giovane dicesse lui esser Natan; e cosí fu fatto. Ma poi che ne’ palagio furono, mise Mitridanes in una bellissima camera, dove alcuno noi vedeva, se non quegli che egli al suo servigio diputati avea: e sommamente faccendolo onorare, esso stesso gli tenea compagnia. Col quale dimorando Mitridanes, ancora che in reverenza come padre l’avesse, pur lo domandò chi el fosse; al quale Natan rispose: — Io sono un piccol servidor di Natan, il quale dalla mia fanciullezza con lui mi sono invecchiato, né mai ad altro che tu mi veggi mi trasse; per che, come che ogni altro uomo molto di lui si lodi, io me ne posso poco lodare io. — Queste parole porsero alcuna speranza a Mitridanes di potere con piú consiglio e con piú salvezza dare effetto al suo perverso intendimento; il qual Natan assai cortesemente domandò chi egli fosse e qual bisogno per quindi il portasse, offerendo il suo consiglio ed il suo aiuto in ciò che per lui si potesse. Mitridanes soprastette alquanto al rispondere, ed ultimamente, diliberando di fidarsi di lui, con una lunga circuizion di parole la sua fede richiese, ed appresso, il consiglio e l’aiuto: e chi egli era e perché venuto e da che mosso, interamente gli discoperse. Natan, udendo il ragionare ed il fiero proponimento di Mitridanes, in sé tutto si cambiò: ma senza troppo stare,
fare della sera pervenuto e solo rimaso, non guari lontano al bel palagio trovò Natan tutto solo, il quale senza alcuno abito pomposo andava a suo diporto; cui egli, non conoscendolo, domandò se insegnargli sapesse dove Natan dimorasse. Natan lietamente rispose: — Figliuol mio, niuno è in questa contrada che meglio di me cotesto ti sappia mostrare, e per ciò, quando ti piaccia, io vi ti menerò. — Il giovane disse che questo gli sarebbe a grado assai, ma che, dove esser potesse, egli non voleva da Natan esser veduto né conosciuto; al qual Natan disse: — E còtesto ancora farò, poi che ti piace. — Smontato adunque Mitridanes, con Natan, che in piacevolissimi ragionamenti assai tosto il mise, infino al suo bel palagio n’andò. Quivi Natan fece ad un de’ suoi famigliari prendere il caval del giovane, ed accostatoglisi agli orecchi, gl’impose che egli prestamente con tutti quegli della casa facesse che niuno al giovane dicesse lui esser Natan; e cosí fu fatto. Ma poi che ne’ palagio furono, mise Mitridanes in una bellissima camera, dove alcuno nol vedeva, se non quegli che egli al suo servigio diputati avea: e sommamente faccendolo onorare, esso stesso gli tenea compagnia. Col quale dimorando Mitridanes, ancora che in reverenza come padre l’avesse, pur lo domandò chi el fosse; al quale Natan rispose: — Io sono un piccol servidor di Natan, il quale dalla mia fanciullezza con lui mi sono invecchiato, né mai ad altro che tu mi veggi mi trasse; per che, come che ogni altro uomo molto di lui si lodi, io me ne posso poco lodare io. — Queste parole porsero alcuna speranza a Mitridanes di potere con piú consiglio e con piú salvezza dare effetto al suo perverso intendimento; il qual Natan assai cortesemente domandò chi egli fosse e qual bisogno per quindi il portasse, offerendo il suo consiglio ed il suo aiuto in ciò che per lui si potesse. Mitridanes soprastette alquanto al rispondere, ed ultimamente, diliberando di fidarsi di lui, con una lunga circuizion di parole la sua fede richiese, ed appresso, il consiglio e l’aiuto: e chi egli era e perché venuto e da che mosso, interamente gli discoperse. Natan, udendo il ragionare ed il fiero proponimento di Mitridanes, in sé tutto si cambiò: ma senza troppo stare,