Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/234: differenze tra le versioni
Divudi85: split |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|224|{{Sc|il dolce egoismo}}||riga=si}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 3: | Riga 3: | ||
Alcuni d’essi scherzavano su la nuca ricciuta di Luciana Ausoni che fingeva di leggere, china, col cuore in tumulto e la vista intorbidata. Egli era a due passi da lei, alto e pallido, con bellissimi occhi neri e severi, con morbidi capelli lucenti, con un profilo da statua e col povero braccio mutilato nascosto nella manica floscia. Rispondeva parcamente al dottore che gli parlava con gaiezza, considerando la giovinetta fragile e bianca che gli alzava in volto di quando in quando, furtivamente, uno sguardo quasi estatico. Il medico li presentò l’uno all’altra e scherzò leggermente con bonaria malizia sul turbamento visibile della fanciulla dinanzi al «giovine eroe». Ella rispose con un impreveduto spirito mordace e subito, con una morbida grazia che velava sottilmente di frivolezza un’intima profonda commozione, ella confessò sorridendo la sua «passione infelice». |
Alcuni d’essi scherzavano su la nuca ricciuta di Luciana Ausoni che fingeva di leggere, china, col cuore in tumulto e la vista intorbidata. Egli era a due passi da lei, alto e pallido, con bellissimi occhi neri e severi, con morbidi capelli lucenti, con un profilo da statua e col povero braccio mutilato nascosto nella manica floscia. Rispondeva parcamente al dottore che gli parlava con gaiezza, considerando la giovinetta fragile e bianca che gli alzava in volto di quando in quando, furtivamente, uno sguardo quasi estatico. Il medico li presentò l’uno all’altra e scherzò leggermente con bonaria malizia sul turbamento visibile della fanciulla dinanzi al «giovine eroe». Ella rispose con un impreveduto spirito mordace e subito, con una morbida grazia che velava sottilmente di frivolezza un’intima profonda commozione, ella confessò sorridendo la sua «passione infelice». |
||
Il giovine sorrise anch’egli, le sedette accanto su una poltroncina di vimini e rispose che già conosceva l’esistenza di quella sua piccola ammiratrice la quale s’interessava con tanta gentile sollecitudine alle tristi |
Il giovine sorrise anch’egli, le sedette accanto su una poltroncina di vimini e rispose che già conosceva l’esistenza di quella sua piccola ammiratrice la quale s’interessava con tanta gentile sollecitudine alle tristi vi- |