Pagina:Il Marchese di Roccaverdina.djvu/375: differenze tra le versioni

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— Sempre così! — confermò mastro Vito. — E una settimana fa, passando davanti a la mia bottega qui vicino si era fermato su la soglia. — Bravo! Di buon’ora al lavoro, mastro Vito. — Se non si lavora non si mangia, eccellenza! — Ah Signore! Che miseria siamo!
— Sempre così! — confermò mastro Vito. — E una settimana fa, passando davanti a la mia bottega qui vicino si era fermato su la soglia. — Bravo! Di buon’ora al lavoro, mastro Vito! — Se non si lavora non si mangia, eccellenza! — Ah Signore! Che miseria siamo!


E mentre, non ostante la terribile rivelazione che faceva compiangere il povero Neli Casaccio condannato a torto e morto in carcere, la gente da due giorni s’impietosiva in vario modo della pazzia del marchese, soltanto Zòsima rimaneva inesorabile, inflessibile, sorda a ogni ragione.
E mentre, non ostante la terribile rivelazione che faceva compiangere il povero Neli Casaccio condannato a torto e morto in carcere, la gente da due giorni s’impietosiva in vario modo della pazzia del marchese, soltanto Zòsima rimaneva inesorabile, inflessibile, sorda a ogni ragione.