Pagina:Ville e castelli d'Italia.pdf/38: differenze tra le versioni
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⚫ | Corte di Napoli, così descrive una scena intima di quella Corte, nell’occasione di una grave malattia della giovinetta Isabella: “oniuno la giudicava morta et tuta la corte in oratione, dico dei nostri e nostre lombardi: questi nobili cortexani napoletani per lo affano de la Ill. a madona stavano in guardacamera con tale poca riverentia a ridere... trarsi dreto cussini l’uno con l’altro, con tante inoneste parole, che a mi paria un altro mundo: tanto più che madona (la madre Ippolita Sforza) mandava a loro le sue done, pregandoli che volessero taxere, ne mai per questo restarno„. |
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| caption = {{smaller|{{sc|decorazione della volta, nella sala delle “asse„.}}}} |
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⚫ | }} Corte di Napoli, così descrive una scena intima di quella Corte, nell’occasione di una grave malattia della giovinetta Isabella: “oniuno la giudicava morta et tuta la corte in oratione, dico dei nostri e nostre lombardi: questi nobili cortexani napoletani per lo affano de la Ill. a madona stavano in guardacamera con tale poca riverentia a ridere... trarsi dreto cussini l’uno con l’altro, con tante inoneste parole, che a mi paria un altro mundo: tanto più che madona (la madre Ippolita Sforza) mandava a loro le sue done, pregandoli che volessero taxere, ne mai per questo restarno„. |
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Lo stesso Nicolò ci tratteggia una scena intima della Corte del Re d’Aragona: |
Lo stesso Nicolò ci tratteggia una scena intima della Corte del Re d’Aragona: |