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villa archinto, ora di proprietà pennati a monza

ornato, si lasciano a destra altri edifizi di struttura antica e forestiera, dipinti con molta maestria nell'ombreggiamento dei bassorilievi.

Nè ancora è da tacersi dell'effetto meraviglioso di tutto il quadro considerato nel pieno suo compimento. Il terreno è stato smosso ed arborato con tale avvedimento, che anche dalle abitazioni lascia pienamente gustare parecchie delle accennate scene che l'abbelliscono.

Le piante, ottimamente aggruppate per la varietà delle tinte, dei caratteri e delle masse, vengono di continuo con tal cura educare, che, mentre non è loro tolto nulla dell'indole e de' pregi naturali, son rese così gradevoli all'occhio, che un pennello non saprebbe far meglio.

La graziosa villa Archinto, dalle ricche sale e dalla vasta scuderia di 40 cavalli, passò verso il 1862 in proprietà della confraternita dei Barnabiti, che spogliata in parte di tutto quanto non interessava per arte e lusso di mobili, la ridussero a splendido collegio di educazione maschile. E quando questo nel 1873 fu soppresso, passò in proprietà della famiglia Pennati, che, finchè Re Umberto tenne corte a Monza, alla sua amministrazione e ministero l'appigionò. Ora, sempre in florido stato e accurata manutenzione di appartamenti e giardino e laghetto, è abitata dai proprietari e in parte da distinti villeggianti, che trovano insuperabile comodità la vicinanza della grandiosa capitale lombarda.


la villa dal giardino.