Pagina:De Amicis - Spagna, Barbera, Firenze, 1873.djvu/162: differenze tra le versioni

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giunte, sottili, flessibili, aeree, fanno tremare il cuore di dolcezza e gonfiar gli occhi di lagrime. Egli congiunge la verità del Velasquez, agli effetti vigorosi del Ribera, all'armoniosa trasparenza del Tiziano, alla brillante vivezza del Rubens. La Spagna gli diede il nome di ''Pittore delle Concezioni'', poichè fu insuperabile nell'arte di rappresentare questa divina idea. Vi son quattro grandi ''Concezioni'' nel Museo di Madrid. Io passai dinanzi a quei quattro quadri, delle mezze giornate, immobile, quasi estatico. Mi rapiva sopra tutte quella non intera, colle braccia incrociate sul petto, e la mezza luna traverso alla vita; molti la pospongono alle altre; io fremevo al sentirlo dire; ero preso d'una passione inesprimibile per quel viso. Più d'una volta, guardandola, mi sentii scorrer le lagrime giù per le guancie. Dinanzi a quel quadro, il mio cuore s'ingentiliva, il mio intelletto si sollevava ad un'altezza di pensieri cui non era mai arrivato. Non era l'entusiasmo della fede; era un desiderio, un'aspirazione immensa alla fede, una speranza che mi faceva intravvedere una vita più nobile, più feconda, più bella di quella che avevo condotto fino allora; un sentimento nuovo della preghiera, un bisogno d'amare, di far del bene, di soffrire per gli altri, di espiare, di nobilitar la mia mente e il mio cuore. Non son mai stato tanto vicino alla fede come in quei momenti; non son mai stato così buono e così affettuoso; e credo che sul mio volto non abbia mai brillato più splendidamente la mia anima. La ''Vergine dei dolori'',
giunte, sottili, flessibili, aeree, fanno tremare il cuore di dolcezza e gonfiar gli occhi di lagrime. Egli congiunge la verità del Velasquez, agli effetti vigorosi del Ribera, all’armoniosa trasparenza del Tiziano, alla brillante vivezza del Rubens. La Spagna gli diede il nome di ''Pittore delle Concezioni'', poichè fu insuperabile nell’arte di rappresentare questa divina idea. Vi son quattro grandi ''Concezioni'' nel Museo di Madrid. Io passai dinanzi a quei quattro quadri, delle mezze giornate, immobile, quasi estatico. Mi rapiva sopra tutte quella non intera, colle braccia incrociate sul petto, e la mezza luna traverso alla vita; molti la pospongono alle altre; io fremevo al sentirlo dire; ero preso d’una passione inesprimibile per quel viso. Più d’una volta, guardandola, mi sentii scorrer le lagrime giù per le guancie. Dinanzi a quel quadro, il mio cuore s’ingentiliva, il mio intelletto si sollevava ad un’altezza di pensieri cui non era mai arrivato. Non era l’entusiasmo della fede; era un desiderio, un’aspirazione immensa alla fede, una speranza che mi faceva intravvedere una vita più nobile, più feconda, più bella di quella che avevo condotto fino allora; un sentimento nuovo della preghiera, un bisogno d’amare, di far del bene, di soffrire per gli altri, di espiare, di nobilitar la mia mente e il mio cuore. Non son mai stato tanto vicino alla fede come in quei momenti; non son mai stato così buono e così affettuoso; e credo che sul mio volto non abbia mai brillato più splendidamente la mia anima. La ''Vergine dei dolori'',