Pagina:Fior di Sardegna (Racconti).djvu/193: differenze tra le versioni

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E ora Lara si chiama la signora Massari e non pensa più a morire, non s’ingolfa più in pensieri filosofici, in idee settiche e melanconiche, non dice più che il suo cuore è simile ad un giacinto diseccato, crede che Nunzio sia morto per disgrazia e Marco di febbre, visita Mariarosa e frequenta la società di X*** che prima odiava, e sorride sempre tra i fiori della palazzina bianca e fra i baci del forte cavaliere biondo dei suoi sogni fantastici, che, nelle notti di luna, prendendosela sulle ginocchia, nei veroni fioriti e fra i profumi salienti dalla valle, le narra care leggende, con gli occhi fulgenti d’amore e felicità.
E ora Lara si chiama la signora Massari e non pensa più a morire, non s’ingolfa più in pensieri filosofici, in idee scettiche e melanconiche, non dice più che il suo cuore è simile ad un giacinto diseccato, crede che Nunzio sia morto per disgrazia e Marco di febbre, visita Mariarosa e frequenta la società di X*** che prima odiava, e sorride sempre tra i fiori della palazzina bianca e fra i baci del forte cavaliere biondo dei suoi sogni fantastici, che, nelle notti di luna, prendendosela sulle ginocchia, nei veroni fioriti e fra i profumi salienti dalla valle, le narra care leggende, con gli occhi fulgenti d’amore e felicità.


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