Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/406: differenze tra le versioni
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⚫ | Il dì seguente, gli capitò una visita quanto inaspettata |
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⚫ | Il dì seguente, gli capitò una visita quanto inaspettata tanto gradita; il signor marchese di cui s’era parlato: un uomo tra la virilità, e la vecchiezza, il cui aspetto era come un suggello di ciò che la fama diceva di lui: aperto, benevolo, placido, umile, dignitoso, e qualche cosa che indicava una mestizia rassegnata. |
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« Vengo, » diss' egli, a a portarle i saluti |
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« del cardinale arcivescovo. » |
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“Vengo,” diss’egli, “a portarle i saluti del cardinale arcivescovo.” |
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a che hanno avuto a soffrire per causa di |
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a quel poveretto di don Rodrigo. Monsignore a desidera di averne notizia. Son vivi ? E le a loro cose sono elle aggiustate ? » |
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⚫ | “Quando fui a prender congedo da quest’uomo incomparabile, il quale mi onora della sua amicizia, mi parlò egli di due giovani promessi sposi di codesta parrocchia, che hanno avuto a soffrire per causa di quel poveretto di don Rodrigo. Monsignore desidera di averne notizia. Son vivi? E le a loro cose sono elle aggiustate?” |
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“ Aggiustato ogni cosa. Anzi, io m'era pro- |
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« mità, io ho perduto i .due soli figli che |
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