Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/152: differenze tra le versioni
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anche per noi. Vada tutto in penitenza de’ miei peccati. Lucia è tanto buona! Domeneddio non la vorrà poi far patire un pezzo, un pezzo, un pezzo! — |
anche per noi. Vada tutto in penitenza de’ miei peccati. Lucia è tanto buona! Domeneddio non la vorrà poi far patire un pezzo, un pezzo, un pezzo! — |
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Tra questi pensieri, e disperando ormai d’appiccar sonno, e divenendogli il brivido ognor più noioso, tal che a quando a quando gli conveniva tremare e battere i denti senza volerlo, sospirava l’avvicinar del giorno, e misurava con impazienza il lento scorrer dell’ore. Dico misurava, perchè, ogni mezz’ora, udiva in quel vasto silenzio, rimbombare i tocchi d’un orologio: m’immagino |
Tra questi pensieri, e disperando ormai d’appiccar sonno, e divenendogli il brivido ognor più noioso, tal che a quando a quando gli conveniva tremare e battere i denti senza volerlo, sospirava l’avvicinar del giorno, e misurava con impazienza il lento scorrer dell’ore. Dico misurava, perchè, ogni mezz’ora, udiva in quel vasto silenzio, rimbombare i tocchi d’un orologio: m’immagino che dovesse essere quello di Trezzo. |
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E la prima volta che quello scocco gli venne all’orecchio, così inaspettato, senza alcuna idea del donde potesse partire, gli portò nell’animo non so che di misterioso e dì solenne, il senso quasi d’un avvertimento che venisse da persona non vista, con una voce sconosciuta. |
E la prima volta che quello scocco gli venne all’orecchio, così inaspettato, senza alcuna idea del donde potesse partire, gli portò nell’animo non so che di misterioso e dì solenne, il senso quasi d’un avvertimento che venisse da persona non vista, con una voce sconosciuta. |