Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/397: differenze tra le versioni
Pywikibot touch edit |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|||391}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
fece buon viso: grandi rallegramenti con Lucia, saluti ad Agnese, complimenti alla forestiera. Le fece sedere; poi si gettò nel gran discorso della peste: volle sentire da Lucia come l’aveva passata in que’ guai: il lazzeretto porse opportunità di far parlare anche quella che le era stata compagna; poi, come era giusto, don Abbondio parlò anche della sua burrasca; poi dei gran mi rallegro con Agnese, che n’era uscita netta. La cosa andava in lungo: già fin dal primo momento, le due anziane stavano alla vedetta, se mai venisse il bel tratto di far parola dell’essenziale: finalmente non so quale delle due ruppe il ghiaccio. Ma che volete? Don Abbondio non ci sentiva da quell’orecchia. Guarda che dicesse di no; ma eccolo di nuovo a quel suo tergiversare e volteggiare e andar di palo in frasca. “Bisognerebbe,” diceva, “poter far levare quella catturaccia. Ella, signora, che è da Milano, conoscerà più o meno il filo delle cose, avrà delle buone protezioni, qualche cavaliere di peso: chè con questi mezzi si sana ogni piaga. Se poi si volesse andar per la più corta, senza imbarcarsi in tante storie; giacchè codesti giovani, e qui la nostra Agnese hanno già intenzione di spatriarsi (e io non so che dire: la patria |
|||
fece buon viso: grandi rallegramenti con Lucia , saluti ad Agnese, complimenti alla forestiera. Le fece sedere ; poi si gettò nel gran |
|||
discorso della peste : volle sentire da Lucia |
|||
come l'aveva passata in que' guai : il tazze- |
|||
retto porse opportunità di far parlare anche quella che le era stata compagna ; poi, come era giusto, don Abbondio parlò anche della |
|||
sua burrasca ;' poi dei gran mi rallegro con |
|||
Agnese, che n' era uscita netta. La cosa andava in lungo : già fin dal primo momento , le .due anziane stavano alla vedetta, se mai venisse il bel tratto di far parola dell' essenziale: finalmente non so quale delle due ruppe il ghiaccio. Ma che volete? Don Abbondio non ci sentiva da quell'orecchia. Guarda che dicesse di no; ma eccolo di nuovo a quel suo tergiversare e volteggiare e andar di palo in frasca. n Bisognerebbe, » diceva, « poter far |
|||
levare quella catturaccia. Ella, signora, che |
|||
“ è da Milano, conoscerà più o meno il filo |
|||
“ delle cose, avrà delle buone protezioni , |
|||
n qualche cavaliere di peso : chè con questi |
|||
n mezzi si sana ogni piaga. Se poi si volesse andar per la più corta, senza imbarcarsi in |
|||
“ tante storie; giacché codesti giovani, e qui |
|||
n la nostra Agnese hanno già intenzione di |
|||
n spatriarsi ( e io non so che dire : la patria |