Pagina:Gli sposi promessi I.djvu/152: differenze tra le versioni

CandalBot (discussione | contributi)
Bot: modifica fittizia Pywikibot
Pebbles (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
« Certo sono stata io, ma chi è costei ? »
« Certo sono stata io, ma chi è costei ? »


« Questo non fa ... ma non potete credere quanto mi sia spiaciuto di non saper ben bene tutta la storia, per <ref> confonderla </ref> confonder colei. » . '
« Questo non fa ... ma non potete credere quanto mi sia spiaciuto di non saper ben bene tutta la storia, per <ref> confonderla </ref> confonder colei.» . '


«Bugiarda, bugiarda,» disse Perpetua. <ref> E' una bugiarderia, disse Perpetua, la più nera. Sentite, come [fu] andò la faccenda: e ho testimoni, vedete. </ref> «Ehi, Tonio, socchiudete la porta e salite pure ch'io verrò poi. Tonio rispose
«Bugiarda, bugiarda,» disse Perpetua. <ref> E' una bugiarderia, disse Perpetua, la più nera. Sentite, come [fu] andò la faccenda: e ho testimoni, vedete. </ref> «Ehi, Tonio, socchiudete la porta e salite pure ch'io verrò poi. Tonio rispose di dentro che sì. » Perpetua cominciò la sua storia, e Agnese si avviò passo passo verso l’angolo della casa opposto
a quello dietro cui erano in agguato <ref> Fermo e Lucia | giù pel paese [allontan] traendosi dietro la narratrice appassionata. </ref> i due giovani, e quando pur passo passo vi fu giunta, lo voltò seguita da Perpetua: e voltatolo, tossì per dar segno. Il segno fu inteso, e Fermo traendo Lucia la quale correva come un leprotto inseguito, in punta di piè vennero fino alla porta, l'aprirono delicatamente e si trovarono nel vestibolo coi due fratelli che gli stavano aspettando.<ref> Salirono </ref> Chiusero sommessamente il <ref> ''Variante'' saliscendi </ref> chiavistello per di dentro e salirono insieme, mentre Agnese moltiplicava le inchieste <ref> per non </ref> per trattenere la fante.<ref> La quale </ref> I quattro congiurati tutti diversamente commossi ascesero le scale <ref> e quando [furono] ebbero toccato </ref> e posati che furono sul pianerottolo: Toni disse ad alta voce: «Deo gratias,» ed entrò col fratello, mentre D. Abbondio che gli aspettava rispose: «Avanti.» Fermo e Lucia ristettero dietro la porta: senza moversi, senza alitare: l'orecchio il più fino non avrebbe potuto ivi intender altro che il battito del cuore di Lucia. Toni entrato <ref> romor | si chiuse </ref> socchiuse la porta dietro di sé. D. Abbondio convalescente della febbre,e non guarito della paura stava seduto su un vecchio seggiolone, ravvolto in una vecchia zimarra, coperto il capo d’un vecchio camauro, sotto il quale <ref> usciva </ref> si vedeva uno sguardo sospettoso e teso, un lungo naso, e <ref> una </ref> fra due guance pendenti una bocca <ref> faceva sempre </ref> quale ognuno l'ha dopo d’aver sorbita una ostica medicina. Aveva dinanzi a sé una vecchia tavola e sulla tavola una piccola lucerna che mandava una luce scarsa sulla tavola e sui dintorni, e lasciava il resto
di dentro che si. » Perpetua cominciò la sua storia, e Agnese si avviò passo passo verso l’angolo della casa opposto
a quello dietro cui erano in agguato <ref> Fermo e Lucia | giù pel paese [allontan] traendosi dietro la narratrice appassionata. </ref> i due giovani, e quando pur passo passo vi fu giunta, lo voltò seguita da Perpetua: e voltatolo, tossi per dar segno. Il segno fu inteso, e Fermo traendo Lucia la quale correva come un leprotto inseguito, in punta di piè vennero fino alla porta, l'aprirono delicatamente e si trovarono nel vestibolo coi due fratelli che gli stavano aspettando.<ref> Salirono </ref> Chiusero sommessamente il <ref> ''Variante'' saliscendi </ref> chiavistello per di dentro e salirono insieme, mentre Agnese moltiplicava le inchieste <ref> per non </ref> per trattenere la fante.<ref> La quale </ref> I quattro congiurati tutti diversamente commossi ascesero le scale <ref> e quando [furono] ebbero toccato </ref> e posati che furono sul pianerottolo: Toni disse ad alta voce: «Deo gratias, » ed entrò col fratello, mentre D. Abbondio che gli aspettava rispose: «Avanti.» Fermo e Lucia ristettero dietro la porta: senza moversi, senza alitare: l'orecchio il più fino non avrebbe potuto ivi intender altro che il battito del cuore di Lucia. Toni entrato <ref> romor | si chiuse </ref> socchiuse la porta dietro di sé. D. Abbondio convalescente della febbre,e non guarito della paura stava seduto su un vecchio seggiolone, ravvolto in una vecchia zimarra, coperto il capo d’un vecchio camauro, sotto il quale <ref> usciva </ref> si vedeva uno sguardo sospettoso e teso, un lungo naso, e <ref> una </ref> fra due guance pendenti una bocca <ref> faceva sempre </ref> quale ognuno l'ha dopo d’aver sorbita una ostica medicina. Aveva dinanzi a sé una vecchia tavola e sulla tavola una piccola lucerna che mandava una
luce scarsa sulla tavola e sui dintorni, e lasciava il resto


<ref follow=p132>né con Anseimo [Suolavecchia] Stacchi</ref>
<ref follow=p132>né con Anseimo [Suolavecchia] Stacchi</ref>