Pagina:De Amicis - Spagna, Barbera, Firenze, 1873.djvu/153: differenze tra le versioni
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V’è ancora a Madrid un grande Museo d’Artiglieria, un immenso Museo del Genio, un bel Museo Archeologico, un ragguardevole Museo di storia naturale; vi sono altre mille cose degne di veduta; delle quali bisogna nulla meno sacrificar la descrizione al meraviglioso Museo di pittura. |
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Il giorno in cui |
Il giorno in cui s’entra per la prima volta in un Museo come quello di Madrid costituisce una data storica nella vita d’un uomo; è un avvenimento importante come il matrimonio, la nascita d’un bambino, la presa d’un’eredità; se ne sentono gli effetti fino alla morte. E ciò perchè un Museo come quello di Madrid, come quello di Firenze, come quello di Roma, è un mondo; una giornata passata fra quelle pareti è un anno di vita; un anno di vita agitata da tutte le passioni che ci possono agitare nella vita reale: l’amore, la religione, il furor di patria, l’ardor della gloria; un anno di vita per quello che ci si gode, per quello che ci s’impara, per quello che ci si pensa, per i conforti che ci si raccolgono per l’avvenire; un anno di vita in cui si sian letti mille volumi, esperimentati mille affetti, corse mille avventure. Questi pensieri volgevo in mente dirigendomi a rapidi passi verso il palazzo del Museo di pittura, posto a sinistra del Prado, per chi venga dalla strada d’Alcalà; ed era tanta la gioia che mi agitava, che giunto dinanzi alla porta, mi fermai, e dissi a me stesso: — Vediamo!... Che cosa hai tu fatto nella vita per |