Pagina:Gli sposi promessi I.djvu/141: differenze tra le versioni

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<ref>Non mi fate trist </ref>« Perché volete farmi un tristo augurio, Lucia? Dio sa che non facciamo torto a nessuno. »
<ref>Non mi fate trist </ref>« Perché volete farmi un tristo augurio, Lucia? Dio sa che non facciamo torto a nessuno. »


<ref>gnese invitò Fermo a lasciarsi | Fermo</ref> Agnese voleva riparlare della spedizione, e pigliare i concerti, ma Lucia pregò che tutto si rimettesse all’indomani, e Fermo parti <ref>commoss</ref> agitato lasciando le donne più agitate di lui.
<ref>Agnese invitò Fermo a lasciarsi | Fermo</ref> Agnese voleva riparlare della spedizione, e pigliare i concerti, ma Lucia pregò che tutto si rimettesse all’indomani, e Fermo parti <ref>commoss</ref> agitato lasciando le donne più agitate di lui.


<ref>Il Padre</ref> Intanto il Padre Cristoforo, benché <ref>stan</ref> fiaccato e frollo delle corse, dei disagi, delle inquietudini e delle parlate di quel giorno, aveva presa correndo la via per giungere al più presto al convento; e andava saltelloni giù per quel viottolo sassoso torto, e reso ancor più difficile dalla oscurità; <ref>oscurità [la quale] notte ormnai fitta</ref> andava il povero frate, <ref>pensoso</ref> parte ruminando gli accidenti della giornata e quello che poteva soprastare, parte <ref>pensando all'acco</ref> pensando all’accoglienza che <ref>gli si arebbe</ref> riceverebbe al convento <ref>a quell'ora</ref> giungendovi a notte già fitta. Vi giunse pur finalmente, mezzo sconquassato, e toccò modestamente il campanello, aspettando quel che Dio <ref>mandasse</ref> fosse per mandare. Il frate portinajo aperse, e accolse il nostro figliuol prodigo con quel {{Pt|ma-|}}
<ref>Il Padre</ref> Intanto il Padre Cristoforo, benché <ref>stan</ref> fiaccato e frollo delle corse, dei disagi, delle inquietudini e delle parlate
di quel giorno, aveva presa correndo la via per giungere al più presto al convento; e andava saltelloni giù per quel viottolo sassoso torto, e reso ancor più difficile dalla oscurità; <ref>oscurità [la quale] notte ornai fitta</ref>
andava il povero frate, <ref>pensoso</ref> parte ruminando gli accidenti della giornata e quello che poteva soprastare, parte <ref>pensando all'acco</ref> pensando all’accoglienza che <ref>gli si arebbe</ref> riceverebbe al convento <ref>a quell'ora</ref> giungendovi a notte già fitta. Vi giunse pur finalmente, mezzo sconquassato, e toccò modestamente il campanello, aspettando quel che Dio <ref>mandasse</ref> fosse per mandare. Il frate portinajo aperse, e accolse il nostro figliuol prodigo con quel {{Pt|ma-|}}
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