Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/217: differenze tra le versioni
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Il dottore fermo sulla porta guardava, pronto ad accorrere. Ma Evelina non svenne e non dette in ismanie. Ella sorrideva con gli occhi semichiusi, come per meglio godere la sua felicità repentina e sembrava ch’ella avesse atteso e preveduto per tanti anni questo momento, con la certezza d’una fatalità. Le sue dita passavano e ripassavano nei capelli di Leo con una tenerezza materna e voluttuosa ad un tempo e finalmente il suo volto si piegò e le sue labbra vi si posarono in un bacio che parve senza fine. |
Il dottore fermo sulla porta guardava, pronto ad accorrere. Ma Evelina non svenne e non dette in ismanie. Ella sorrideva con gli occhi semichiusi, come per meglio godere la sua felicità repentina e sembrava ch’ella avesse atteso e preveduto per tanti anni questo momento, con la certezza d’una fatalità. Le sue dita passavano e ripassavano nei capelli di Leo con una tenerezza materna e voluttuosa ad un tempo e finalmente il suo volto si piegò e le sue labbra vi si posarono in un bacio che parve senza fine. |
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— Per sempre |
— Per sempre? — ella mormorò, tuttora china su di lui, quasi senza voce. |
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— Per tutta la vita, — egli rispose sollevando il viso sconvolto. |
— Per tutta la vita, — egli rispose sollevando il viso sconvolto. |