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certi capitali che sebbene per ora diano pochi frutti, ne promettono indubbiamente per l’avvenire degli importanti, ed abbandonarli nelle mani del nemico costituirebbe un suo vantaggio ed un suo trionfo. |
certi capitali che sebbene per ora diano pochi frutti, ne promettono indubbiamente per l’avvenire degli importanti, ed abbandonarli nelle mani del nemico costituirebbe un suo vantaggio ed un suo trionfo. |
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Ormai questa Eritrea ci costa quasi quattrocento milioni e più di 6000 vittime bianche e l’abbandono di essa dopo tali sacrifici imprimerebbe all’Italia nostra una tale taccia di debolezza o di viltà che prima o poi si dovrebbe scontare.<ref>Secondo un rendiconto consuntivo presentato dal Governo alla Camera, l’Italia dal 1882 al 1 Luglio 1898 avrebbe speso per l’Eritrea L. 368,921,832. Attualmente la spesa è ridotta intorno agli 8 milioni annui, oltre ai due milioni e mezzo circa di entrate che dà la Colonia. Con |
Ormai questa Eritrea ci costa quasi quattrocento milioni e più di 6000 vittime bianche e l’abbandono di essa dopo tali sacrifici imprimerebbe all’Italia nostra una tale taccia di debolezza o di viltà che prima o poi si dovrebbe scontare.<ref> Secondo un rendiconto consuntivo presentato dal Governo alla Camera, l’Italia dal 1882 al 1 Luglio 1898 avrebbe speso per l’Eritrea L. 368,921,832. Attualmente la spesa è ridotta intorno agli 8 milioni annui, oltre ai due milioni e mezzo circa di entrate che dà la Colonia. Con questo stanziamento si provvede ai bisogni di tutti i possedimenti coloniali, compreso Assab e il Benadir.</ref> |
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Dunque non abbandonarla; ma curarla, aspettando che il tempo e gli eventi e le cure la rendano se non proficua alla patria almeno bastevole per sè, ciò che al dire di molti deve ritenersi tutt’altro che impossibile e neppure assai lontano; purchè le lezioni del passato servano di norma per l’avvenire, purchè l’Italia sappia approfittare di quel tanto di buono che i suoi sacrifici le arrecarono e non lo cementi con nuove imprese, con nuovi errori che dopo quelli del passato sarebbero imperdonabili. |
Dunque non abbandonarla; ma curarla, aspettando che il tempo e gli eventi e le cure la rendano se non proficua alla patria almeno bastevole per sè, ciò che al dire di molti deve ritenersi tutt’altro che impossibile e neppure assai lontano; purchè le lezioni del passato servano di norma per l’avvenire, purchè l’Italia sappia approfittare di quel tanto di buono che i suoi sacrifici le arrecarono e non lo cementi con nuove imprese, con nuovi errori che dopo quelli del passato sarebbero imperdonabili. |