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cipali plaghe di cui si compone il vastissimo dominio della nostra scienza, e studiarmi di porgervi un’imagine dell’estensione, della ramificazione, della maestosa bellezza delle sue dottrine. In me non sento altra forza che l’amore alla scienza, ma quest’amore è vivissimo, e me beato se esso mi darà potenza d’infondere in voi, o giovani, quella sete di studii senza la quale nulla si fa di bello e di grande!
{{Pt|cipali|principali}} plaghe di cui si compone il vastissimo dominio della nostra scienza, e studiarmi di porgervi un’imagine dell’estensione, della ramificazione, della maestosa bellezza delle sue dottrine. In me non sento altra forza che l’amore alla scienza, ma quest’amore è vivissimo, e me beato se esso mi darà potenza d’infondere in voi, o giovani, quella sete di studii senza la quale nulla si fa di bello e di grande!


Oggetto de’ primi nostri studi saranno le proprietà projettive delle più semplici ''forme geometriche'', quali sono: una serie di punti in linea retta o ''retta punteggiata''; una ''stella'' ossia fascio di rette poste in un piano e passanti per uno stesso punto; un fascio di piani passanti per una stessa retta. Ciascuna di queste forme è il complesso di più ''elementi'' in numero indefinito, soggetti ad una determinata legge: nella prima forma gli elementi sono punti allineati sopra una retta; nella seconda sono rette in un piano incrociantisi in uno stesso punto ''(centro della stella)''; nella terza sono piani vincolati dalla condizione di tagliarsi fra loro lungo una stessa retta ''(asse del fascio)''.


Noi diremo che due ''forme'' sono ''projettive''<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|Jakob Steiner|Steiner}}}}, ''Systematische Entwicklung der Abhängigkeit geometrischer Gestalten von einander'', Berlin 1832.</ref> quando i loro elementi sono collegati da tal legge di corrispondenza, che a ciascun elemento dell’una corrisponda ''un solo'' elemento dell’altra ed a ciascun elemento di questa un solo di quella{{nota separata|Pagina:Opere matematiche (Cremona) I.djvu/495|32}}. Da questa semplice definizione si deduce che, fissati ad arbitrio in due forme tre elementi dell’una e tre elementi dell’altra come corrispondenti, tutto il resto cessa d’essere arbitrario, cioè ad ogni quarto elemento di una forma corrisponderà un ''determinato'' elemento dell’altra. E a questo proposito vi saranno apprese facilissime regole grafiche per costruire, dati elementi sufficienti, una forma projettiva ad una data.
Oggetto de’ primi nostri studi saranno le proprietà projettive delle più semplici ''forme geometriche'', quali sono: una serie di punti in linea retta o ''retta punteggiata''; una ''stella'' ossia fascio di rette poste in un piano e passanti per uno stesso punto; un fascio di piani passanti per una stessa retta. Ciascuna di queste forme e il complesso di più ''elementi'' in numero indefinito, soggetti ad una determinata legge: nella prima forma gli elementi sono punti allineati sopra una retta; nella seconda sono rette in un piano incrociantisi in uno stesso punto ''(centro della stella)''; nella terza sono piani vincolati dalla condizione di tagliarsi fra loro lungo una stessa retta ''(asse del fascio)''.


Trarremo dalla data definizione un altro corollario che è della più grande importanza. Supponiamo di avere una retta ''finita'' e in essa o sul suo prolungamento sia fissato un punto; le ''distanze'' di questo dai termini della retta data, prese con opportuni ''segni'', rispondenti al senso di lor direzione, dirannosi i ''segmenti'' in cui la retta è divisa da quel punto. Imaginate ora ''quattro punti in linea retta'', considerati in un certo ordine; il rapporto de’ segmenti che il terzo punto determina sulla retta avente gli estremi ne’ primi due, diviso pel rapporto de’ segmenti individuati nella stessa retta dal quarto punto, è quella espressione che {{Sc|{{AutoreCitato|August Ferdinand Möbius|Möbius}}}} chiamò dapprima ''rapporto di doppia sezione de’ quattro punti dati (ratio bissectionalis)''<ref>{{Sc|{{AutoreCitato|August Ferdinand Möbius|Möbius}}}}, ''Der barycentrische Calcul'', Leipzig 1827, p. 244.</ref>, poi {{Sc|{{AutoreCitato|Jakob Steiner|Steiner}}}} più brevemente {{Pt|''doppio-''|}}
Noi diremo che due forme sono ''projettive'' *) quando i loro elementi sono collegati da tal legge di corrispondenza, che a ciascun elemento dell’una corrisponda ''un solo'' elemento dell’altra ed a ciascun elemento di questa un solo di quella [<sup>32</sup>]. Da questa semplice definizione si deduce che, fissati ad arbitrio in due forme tre elementi dell’una e tre elementi dell’altra come corrispondenti, tutto il resto cessa d’essere arbitrario, cioè ad ogni quarto elemento di una forma corrisponderà un ''determinato'' elemento dell’altra. E a questo proposito vi saranno apprese facilissime regole grafiche per costruire, dati elementi sufficienti, una forma projettiva ad una data.

Trarremo dalla data definizione un altro corollario che è della più grande importanza. Supponiamo di avere una retta ''finita'' e in essa o sul suo prolungamento sia fissato un punto; le ''distanze'' di questo dai termini della retta data, prese con opportuni ''segni'', rispondenti al senso di lor direzione, dirannosi i ''segmenti'' in cui la retta è divisa da quel punto. Imaginate ora ''quattro punti in linea retta'', considerati in un certo ordine; il rapporto de’ segmenti che il terzo punto determina sulla retta avente gli estremi ne’ primi due, diviso pel rapporto de’ segmenti individuati nella stessa retta dal quarto punto, e quella espressione che MÖBIUS chiamò dapprima ''rapporto di doppia sezione
de’ quattro punti dati (ratio bissectionalis)'' **), poi STEINER più brevemente ''doppio-''


*) STEINER, ''Systematische Entwicklung der Abhängigkeit geometrischer Gestalten von einander'', Berlin 1832.

**) MÖBIUS, ''Der barycentrische Calcul'', Leipzig 1827, p. 244.


Cremona, tonao I i6
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