Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. I, 1928 – BEIC 1814190.djvu/160: differenze tra le versioni

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{{Ct|f=100%|v=1|lh=1.3|Il {{Sc|Bizzarro}} academico Peregrino e l'{{Sc|Ardito}}.}}

{{Sc|Bizzarro}}. Da poi che io mi son fatto uno studio di quanti libri ho potuti avere, quasi quasi ch’io non ho dato la volta al canto. Ma chi non c’impazzerebbe? Oh e’ son pur diversi e varii i nostri umori! Dio ve lo dica per me. Credo pur che gli scrittori abbino il gran piacere a vedersi in mano a tutte le persone e dispiacere ancóra: chi ti strapazza, chi ti loda, chi ti biasima, chi t’invidia e chi si forbisce degli scartabelli nostri, per mettermi nel numero anch’io de’ guastalarte. Egli è pur ancóra un bel ridersi degli scrittori moderni (non tutti, qualche dozzina), che, assetati di questa fama, s’inalberano nell’immortalitá e urtano nella stampa al primo tratto e si tuffano nel mare delle chimere. Ma, perché son presi i passi, tolti i luoghi, e occupati i sederi, ciò è in tutte le scienze, professioni, materie, capricci, fantasticherie, amori, umori e pazzie è stato imbrattato fogli, e’ fanno come colui che, essendo invitato a banchetto, giugne quando egli è sparecchiato; onde va rifrustando e piluccando le cose malmenate da tutti, un boccon di questo e di quell’altro avanzaticcio, e cena, id est s’empie il corpo; se ben non son le cose in quella perfezione, stagionate, calde, condite e per ordine, non gli dá noia, s’attende a saziare il ventre. Pur che questi scrivani trovino de’ rimasugli, non dá lor noia nel far l’opere come le si stieno; basta colmare i fogli di parole. Quanti hanno scritto in materia amorosa? Mille millanta; e che non hanno fatto alla fine altro che spilluzzicare un poco di qua e di lá dagli antichi che presero i passi: buon per chi fu il primo, che trovò pastaccio da ficcarsi! Benedetto sia il Doni! almanco i suoi pistolotti inamorativi furon pur nuovo trovato. Che vi pare dell’umor di chi scrive i sogni? non è bella pazzia ancóra il far novelle e favole? far diventare un uomo un asino, e un asino un uomo? far de’ sassi similmente donne e uomini?
Il Bizzarro academico Peregrino e PArdito.

{{Sc|Bizzarro}}. Da poi che io mi son fatto uno studio di quanti
libri ho potuti avere, quasi quasi eh’ io non ho dato la volta
al canto. Ma chi non c’impazzerebbe? Oh e’ son pur diversi e
varii i nostri umori ! Dio ve lo dica per me. Credo pur che gli
scrittori abbino il gran piacere a vedersi in mano a tutte le persone e dispiacere ancóra: chi ti strapazza, chi ti loda, chi ti
biasima, chi t’invidia e chi si forbisce degli scartabelli nostri,
per mettermi nel numero anch’io de’ guastalarte. Egli è pur
ancóra un bel ridersi degli scrittori moderni (non tutti, qualche
dozzina), che, assetati di questa fama, s’inalberano nell’immortalitá e urtano nella stampa al primo tratto e si tuffano nel mare
delle chimere. Ma, perché son presi i passi, tolti i luoghi, e
occupati i sederi, ciò è in tutte le scienze, professioni, materie,
capricci, fantasticherie, amori, umori e pazzie è stato imbrattato fogli, e’ fanno come colui che, essendo invitato a banchetto,
giugne quando egli è sparecchiato; onde va rifrustando e piluccando le cose malmenate da tutti, un boccon di questo e di
quell’altro avanzaticci©, e cena, id est s’empie il corpo; se ben
non son le cose in quella perfezione, stagionate, calde, condite
e per ordine, non gli dá noia, s’attende a saziare il ventre. Pur
che questi scrivani trovino de’ rimasugli, non dá lor noia nel
far l’opere come le si stieno; basta colmare i fogli di parole.
Quanti hanno scritto in materia amorosa? Mille millanta; e che
non hanno fatto alla fine altro che spilluzzicare un poco di qua
e di lá dagli antichi che presero i passi : buon per chi fu il
primo, che trovò pastaccio da ficcarsi ! Benedetto sia il Doni !
almanco i suoi pistolotti inamorativi furon pur nuovo trovato.
Che vi pare dell’umor di chi scrive i sogni? non è bella pazzia
ancóra il far novelle e favole? far diventare un uomo un asino,
e un asino un uomo? far de’ sassi similmente donne e uomini?