Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. I, 1928 – BEIC 1814190.djvu/115: differenze tra le versioni
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{{Ct|f=100%|v=1|lh=1.3|{{Sc|Visino, Nuto}} pescatore, il {{Sc|Varlungo}} calzolaio,<br>{{Sc|Niccolò Martelli}} e lo {{Sc|Stradino}}.}} |
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{{Sc|Visino}}. Ritempera cotesta lira, ch’io son deliberato di fare |
{{Sc|Visino}}. Ritempera cotesta lira, ch’io son deliberato di fare intendere a Nuto che egli non sa ciò che si pesca, e tanto piú quanto la mia professione è di non far versi; perché noi altri bottegai c’importa piú lo stare a pensare di mantener la famiglinola che al rimare. |
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intendere a Nuto che egli non sa ciò che si pesca, e tanto piú |
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quanto la mia professione è di non far versi; perché noi altri |
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bottegai c’importa piú lo stare a pensare di mantener la famiglinola che al rimare. |
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{{Sc|Nuto}}. Lascia, di grazia, dir prima al Varlungo quelle stanze |
{{Sc|Nuto}}. Lascia, di grazia, dir prima al Varlungo quelle stanze d’Orlando che egli ha fatto: |
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d’Orlando che egli ha fatto: |
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di lucent’armi o d’amorosi accenti, |
di lucent’armi o d’amorosi accenti, |
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ch’io fo dell’uno e l’altro poca stima; |
ch’io fo dell’uno e l’altro poca stima; |
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degli arbor, delle stelle o sopra i vènti, |
degli arbor, delle stelle o sopra i vènti, |
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ma canto da me sol d’un vantatore |
ma canto da me sol d’un vantatore |
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detto Fuscello, anzi frappatore. |
detto Fuscello, anzi frappatore.}} |
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{{Sc|Stradino}}. Lascia star Fuscello, ché egli è morto; e poi |
{{Sc|Stradino}}. Lascia star Fuscello, ché egli è morto; e poi egli è stato mio ragazzo, quando era in Puglia cavalcatore. |
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egli è stato mio ragazzo, quando era in Puglia cavalcatore. |
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{{Sc|Varlungo}}. Fuscello è il ciabattino che mi sta presso a |
{{Sc|Varlungo}}. Fuscello è il ciabattino che mi sta presso a bottega, il piú nuovo zugo del mondo, e ha piacer che sia detto di lui, anzi ogni dí fa cose notabili, se ben sono scelerate, per esser bociato su’ Marmi e per le taverne dell’immortalitá. |
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bottega, il piú nuovo zugo del mondo, e ha piacer che sia |
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detto di lui, anzi ogni di fa cose notabili, se ben sono scelerate, per esser bociato su’ Marmi e per le taverne dell’immortalitá. |
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{{Sc|Niccolò}}. Lasciatelo dir ciò che gli piace; ma io arei avuto |
{{Sc|Niccolò}}. Lasciatelo dir ciò che gli piace; ma io arei avuto caro d’udir d’Orlando. Tu, Nuto, che di’ di questa mia opinione? Vuoi tu che egli canti d’Orlando o d’un ciabattino gaglioffo? Suona, di’ su, Nuto. |
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caro d’udir d’Orlando. Tu, Nuto, che di’ di questa mia opinione? Vuoi tu che egli canti d’Orlando o d’un ciabattino gaglioffo? Suona, di’ su, Nuto. |