Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. I, 1928 – BEIC 1814190.djvu/77: differenze tra le versioni

 
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Mirabil cittá è Fiorenza certamente e i gentiluomini molto amorevoli e molto cortesi. Oh che bella fabrica è questa di Mercato novo! Ma che gli mancano gli edifici? Per tutte le vie son palazzi, per tutte le piazze vi son templi e per ogni luogo monasterii in eccellenza edificati: la mi pare la piú bella terra del mondo: le statue di marmo bellissime son piú qua, salvo Roma, che in altro luogo; pitture, avanza ogni stato; e architetture, insino agli spedali paion la bellezza della caritá. E’ bisogna confessare che sia il vero quel che dissero, nella creazione di papa Bonifazio ottavo, i collegiati prelati sapienti, che i fiorentini sieno il quinto elemento, come ha scritto il Landino sopra Dante; nel qual luogo si vede tanti e tanti fioriti ingegni aver fatto frutti divini. Se io sono arrivato tardi, pazienza; certo io poteva essere stato qua sei giorni sono, dove ne son due a pena; pure, in questi due, cosí zoppo zoppo, io ho veduto le cose principali. Ora mi bisogna ridurre a’ Marmi, ché n’è tempo, e son certo d’averci qualche diletto e qualche consolazione rara e mirabile. Oimè, egli c’è tanta gente!
Mirabil cittá è Fiorenza certamente e i gentiluomini molto
amorevoli e molto cortesi. Oh che bella fabrica è questa di
Mercato novo! Ma che gli mancano gli edifici? Per tutte le vie
son palazzi, per tutte le piazze vi son templi e per ogni luogo
monasterii in eccellenza edificati: la mi pare la piú bella terra del
mondo: le statue di marmo bellissime son piú qua, salvo Roma,
che in altro luogo; pitture, avanza ogni stato; e architetture,
insino agli spedali paion la bellezza della caritá. E’ bisogna confessare che sia il vero quel che dissero, nella creazione di papa
Bonifazio ottavo, i collegiati prelati sapienti, che i fiorentini sieno
il quinto elemento, come ha scritto il Landino sopra Dante; nel
qual luogo si vede tanti e tanti fioriti ingegni aver fatto frutti
divini. Se io sono arrivato tardi, pazienza; certo io poteva essere stato qua sei giorni sono, dove ne son due a pena; pure,
in questi due, cosí zoppo zoppo, io ho veduto le cose principali. Ora mi bisogna ridurre a’ Marmi, ché n’è tempo, e son
certo d’averci qualche diletto e qualche consolazione rara e
mirabile. Oimè, egli c’è tanta gente!
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