Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/231: differenze tra le versioni

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{{xx-larger|CAPITOLO TERZO.}}<br/><br/>
{{medium|Come Corinalto alla Sede Apostolica immediatamente soggetto habbia molti Privileggi di Libertà.}}
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{{Capolettera|A}}rrivato sino alla Francia lo strepitoso grido delle sceleraggini, & delle crudelissime tirannie, che giornalmente essercitava in Roma l'iniquo Massentio, il pietosissimo Costantino, figlio, e successore legitimo di Costanzo Imperatore, per liberare da tante sciagure quell'inclita Città, con potente, e numeroso essercito à lei se'n venne, benche egli non haveva di già ricevuta la Fè di Christo, non dimeno (come vuole {{AutoreCitato|Eusebio di Cesarea|Eusebio}}, nel libro sesto delle sue Istorie, e {{AutoreCitato|Flavio Magno Aurelio Cassiodoro|Cassiodoro}} nel primo della Tripartita,) in tutti gli stendardi militari, che spigavansi nell'Essercito suo, si vedeva impressa l'Imagine della Santissima Croce, havendo saputo dal Cielo, che con questo segno trionfale doveva tutti gl'inimici vincere, & debellare: Onde ...