Pagina:Il probabile falsificatore della Quaestio de aqua et terra.djvu/21: differenze tra le versioni

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V.Ex. se dignasse per salute di me so servitore de mandare questa opera qualle ho composta in laude del Pontefice e quella nelle mane soe farla apresentare, o per via del secretario del Cardinale di Medici, o vero per qualche altra via più expediente a V. Ex.; e tanto più giovarebe quanto che cum più gratificatione et exaltatione de l’opera da persona più honorevole presentata gli fusse, eo maxime che ’l Pontefice è molto inclinato tal opera vedere. Per la qual chosa suplico V.Ex. che si degna de speciali gratia farme questo presente, restandovi obligatissimo e schiavo in perpetuo. Alla bona gratia di la quale del continuo mi aricomando.
{{smaller|V. Ex. se dignasse per salute di me so servitore de mandare questa opera qualle ho composta in laude del Pontifice e quella nelle mane soe farla apresentare, o per via del secretario del Cardinale di Medici, o vero per qualche altra via più expediente a V. Ex.; e tanto più giovarebe quanto che cum più gratificatione et exaltatione de l’opera da persona più honorevole presentata gli fusse, eo maxime che ’l Pontifice è molto inclinato tal opera vedere. Per la qual chosa suplico V. Ex. che si degna de speciali gratia farme questo presente, restandovi obligatissimo e schiavo in perpetuo. Alla bona gratia di la quale del continuo mi aricomando.}}


In Bologna, adì 12 de octobre 1509
::{{smaller|In Bologna, adì 12 de octobre 1509.}}


{{Blocco a destra|{{Centrato|{{smaller|Servulus}}}}
<p align="right">Servulus<p>
<p align="right">Fr. Benedictus de Castilione Aretino<p>
{{Centrato|{{smaller|Fr. Benedictus de Castilione Aretino}}}}
<p align="right">Studij Bononiensis Regens<ref>Nei Rotuli dello Studio di Bologna del 1509 il rettore dell’Università degli artisti è Heronymus Tigrinus de Bagnacavallo: il Moncetti non figura quell’anno neppure tra gli insegnanti. Jo.Benedictus de Castigliono compare invece, non come rettore, ma come professore di metafisica, nell’anno scolastico 1511-12. Vedi <small>DALLARI</small>, ''Rotuli'', I, 212. Come va dunque che fra Benedetto si qualifica nel 1509 ''Studii Bononiensis Regens''? Il dott. Dallari, a cui ci rivolgemmo siccome a persona specialmente competente in materia, ci suggerì la supposizione che il Moncetti reggesse l’Università degli artisti come sostituto del Rettore, in conformità a quanto prescrivevano gli statuti. Vedi gli ''Statuti delle università e dei collegi dello Studio Bolognese'', pubbl. da {{Ac|Carlo Malagola|C.Malagola}}, Bologna, 1888, p.226; cfr. p.316, n.10.</ref><p>
{{Centrato|{{smaller|Studij Bononiensis Regens}}<ref>Nei Rotuli dello Studio di Bologna del 1509 il rettore dell’Università degli artisti è Heronymus Tigrinus de Bagnacavallo: il Moncetti non figura quell’anno neppure tra gli insegnanti. Jo. Benedictus de Castigliono compare invece, non come rettore, ma come professore di metafisica, nell’anno scolastico 1511-12. Vedi {{Sc|Dallari}}, ''Rotuli'', I, 212. Come va dunque che fra Benedetto si qualifica nel 1509 ''Studii Bononiensis Regens''? Il dott. Dallari, a cui ci rivolgemmo siccome a persona specialmente competente in materia, ci suggerì la supposizione che il Moncetti reggesse l’Università degli artisti come sostituto del Rettore, in conformità a quanto prescrivevano gli statuti. Vedi gli ''Statuti delle università e dei collegi dello Studio Bolognese'', pubbl. da {{Ac|Carlo Malagola|C. Malagola}}, Bologna, 1888, p.226; cfr. p.316, n. 10.</ref>}}}}
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Il segretario del card. Giovanni de’ Medici, della cui protezione voleva fra Benedetto avvantaggiarsi per presentare la sua opera a papa Giulio II, era {{Ac|Bernardo Dovizi da Bibbiena|Bernardo Dovizi da Bibbiena}}<ref>L’accorto Bibbiena, che s’era stabilito in Roma nel 1505, godeva già allora favore alla corte pontificia. Cfr. {{Sc|Bandini}}, ''Il Bibbiena'', Livorno, 1758, pp. 9-10.</ref>. Ma quali nuove speranze si dovette sentir germogliare nel petto il frate ambizioso, allorchè qualche anno dopo il cardinale de’ Medici s’ebbe la tiara, e poco appresso il suo fido Bernardo la porpora! Non tardò allora ad acconciar l’opera in modo da poter soddisfare al novello pontefice, e per cattivarsi l’animo del Bibbiena si rivolse di nuovo, con maggiore unzione, alla buona Marchesa di Mantova, che sapeva amatissima dal cardinale di S. Maria in Portico<ref>Sui rapporti tra Isabella ed il Bibbiena ci tratteniamo, dandone molti documenti, nel libro nostro, che è in corso di stampa, intorno a ''{{TestoCitato|Mantova e Urbino}}''.</ref>. Questa lettera del Moncetti vale, a parer nostro, un ritratto:

Il segretario del card. Giovanni de’Medici, della cui protezione voleva fra Benedetto avvantaggiarsi per presentare la sua opera a papa Giulio II, era {{Ac|Bernardo Dovizi da Bibbiena}}<ref>L’accorto Bibbiena che s’era stabilito in Roma nel 1505, godeva già allora favore alla corte pontificia. Cfr.<small>BANDINI</small>, ''Il Bibbiena'', Livorno, 1758, pp. 9-10.</ref>. Ma quali nuove speranze si dovette sentir germogliare nel petto il frate ambizioso, allorchè qualche anno dopo il cardinale de’Medici s’ebbe la tiara, e poco appresso il suo fido Bernardo la porpora! Non tardò allora ad acconciar l’opera in modo da poter soddisfare al novello pontefice, e per cattivarsi l’animo del Bibbiena si rivolse di nuovo, con maggiore unzione, alla buona Marchesa di Mantova, che sapeva amatissima dal cardinale di S.Maria in Portico<ref>Sui rapporti tra Isabella ed il Bibbiena ci tratteniamo, dandone molti documenti, nel libro nostro, che è in corso di stampa, intorno a ''{{TestoCitato|Mantova e Urbino}}''.</ref>. Questa lettera del Moncetti vale, a parer nostro, un ritratto:

{{ms|font=0.7pc}}Ill.<sup>ma</sup>
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