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150 Giro del Mondo

bi, e gli stovigli per apparecchiargli: trovandosi solamente nelle grandi Terre abitate del Mogolstan riso, legumi, e farina: per tetto poi la notte servirà il Ciel sereno, o pure un’albero. S’aggiunge a tutto ciò che, per le scorrerie, che i soldati del Savagì fanno sin dentro il Campo di Galgalà, si va sempre con grandissimo pericolo della vita, e dell’avere. E poi gli stessi Mogoli sono così astuti, e periti ladri, che contano come propria la roba, e’l danajo d’un viandante; e se gli pongono appresso per più giornate, sino a tanto, che la sua negligenza dia loro agio di rubarlo. Talvolta un di essi si finge viandante, che dee fare lo stesso cammino, e s’accompagna col forestiere; affinche abbia migliore occasione, e più sicura di fare il furto: imperocchè quando colui si pone a dormire, da sopra un’albero cala giù destramente un laccio, e sospesolo un poco, scende a far diligenza nella borsa.

Se non fusse stato più che potente il motivo, che m’indusse a voler vedere un sì gran Re, non mi sarei così di leggieri esposto a tanti pericoli, ed incomodità. E’ ben vero, che toltone questo di Vigiapur, bersaglio di continue guerre, gli


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