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148 Giro del Mondo

riposai sino a mezzo dì presso la Fortezza della Terra d’Alcal; ed essendo già sul punto di partire, mi fu data notizia, esser la strada, che far mi conveniva, infettata da’ ladri; sicchè mi rjsolsi aspettar la Bojata. Nell’istesso luogo era una Pagode, dentro la quale era un’Idolo col corpo d’uomo, ma col volto di scimia, e con lunghissima coda rivolta sin sopra la testa, con un campanello appeso nell’estremità. Aveva una mano sul fianco, e l’altra alzata in atto di battere. Lo dicono Animante Scimia, perche (secondo le favolose tradizioni di quei popoli) combattè una volta con sommo valore. Io quando vedeva non essere osservato, rompeva tutti gl’Idoli, che mi capitavan d’avanti; spezialmente di quelli, che i Contadini, conduttori della Bojata, portavano avvolti in un panno, ed appesi al collo; ch’erano assai mal fatti di pietra, e pesanti due libre.

La Domenica 13. quattro ore prima di far giorno, partii con la Caravana de’ bovi; e dopo sei cosse giunsi in Kancre, villaggio composto di poche case, dove desinai. Quindi partito feci altre 5. cosse ben lunghe, ed andai a pernottare nel Casale d’Etchi; che quantunque com-


posto