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Del Gemelli. 141

strada che facemmo fu per boschi, come la passata; da’ quali usciti alla fine, valicammo il Canale sopra una picciola barca; ed entrammo nel terreno di un Principe Gentile, detto Sondè kiranì karagià (Signore di alcuni villaggi posti fra monti) Tributario, anzi Vassallo del G. Mogol, essendo obbligato di servirlo in guerra. Dopo nove cosse (ogni costa è quanto due miglia Italiane) pernottammo nel Casale di Kakorè, composto di poche capanne, sotto la volta d’una Pagode. A capo di questa, sotto una picciola cupola, era un come orinale di rame, sostenuto da una base di pietra, con una maschera d’uomo dello stesso metallo inchiodata. Potrebbe essere che fusse un’urna contenente le ceneri di qualche loro Eroe. Nel mezzo della cupoletta era appeso un campanello, ed al di fuori molte picciole lucerne.

Vennero al cader del Sole truppe di Scimie saltando da un’albero in un altro; ed alcune co’ figli così forte stretti sotto il ventre, che non fu possibile, con varj colpi di pietre, farne cadere pur uno; nè perciò fuggivano, che da un’albero all’altro. Come che gli abitanti di questi Casali sono la più parte Gentili (appena trovandosi


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