Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. I, 1928 – BEIC 1793340.djvu/62: differenze tra le versioni

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Oggi, per essere ammesso, ti basta un tenor di vita moderato, una scienza ordinaria ed un pittagorico degno di fede,
Oggi, per essere ammesso, ti basta un tenor di vita moderato, una scienza ordinaria ed un pittagorico degno di fede,
che ti presenti e colla sua parola ti raccomandi. Io non osava
che ti presenti e colla sua parola ti raccomandi. Io non osava
chieder questa grazia a Platone; ma egli ha prevenuto i miei
chieder questa grazia a Platone; ma egli ha prevenuto i miei
desidèri. M’istruiscono Archita e Clinia.
desidèri. M’istruiscono Archita e Clinia.

Tu conosci il primo, perché egli è stato piú volte in Atene.
Tu conosci il primo, perché egli è stato piú volte in Atene.
Clinia, vecchio venerabile, compagno un tempo di Filolao e
Clinia, vecchio venerabile, compagno un tempo di Filolao e
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di animo è passata in proverbio. Ha tanto rispetto pel nome
di animo è passata in proverbio. Ha tanto rispetto pel nome
degli iddíi, che una volta pagò la pena di tre talenti per non
degli iddíi, che una volta pagò la pena di tre talenti per non
giurare (O. — I sommi iddii — egli diceva — nulla han di comune
giurare<ref>{{AutoreCitato|Giamblico|GIAMBLICO}}, 33.</ref> — I sommi iddii — egli diceva — nulla han di comune
con noi uomini picciolissimi. Noi, giurando, chiamiamo in testimonio delle nostre parole la mente universale (*). Or è indegno
con noi uomini picciolissimi. Noi, giurando, chiamiamo in testimonio delle nostre parole la mente universale<ref>Questa è l’idea che {{AutoreCitato|Marco Tullio Cicerone|CICERONE}} ci narra aver concepita i pittagorici del giuramento.</ref>. Or è indegno
dell’uomo giusto il solo dubbio che le sue parole possati esser
dell’uomo giusto il solo dubbio che le sue parole possati esser
dissimili dalla sua mente. — Tu saprai la sua risposta a Proro,
dissimili dalla sua mente. — Tu saprai la sua risposta a Proro,
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fosse il tempo piú opportuno per darsi ai piaceri di Venere.
fosse il tempo piú opportuno per darsi ai piaceri di Venere.
— Quando — egli disse — ti parrá tempo di soffrire un gran
— Quando — egli disse — ti parrá tempo di soffrire un gran
danno<ref>{{AutoreCitato|Plutarco|PLUTARCO}}, ''Symposium'', III, 6.</ref> —
danno (3). —

Oggi, questo vecchio venerabile, piú contento di sé che degli
Oggi, questo vecchio venerabile, piú contento di sé che degli
uomini e della fortuna, vive nel museo, in compagnia di due
uomini e della fortuna, vive nel museo, in compagnia di due
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Una musica melodiosa accompagna gli inni sacri, che essi stessi
Una musica melodiosa accompagna gli inni sacri, che essi stessi
han composti per lodare gl’iddii, e scuote l’anima dal torpore
han composti per lodare gl’iddii, e scuote l’anima dal torpore
(t) Giamblico, 33.
(2) Questa è l’idea che Cicerone ci narra aver concepita i pittagorici del giuramento.
(3) Plutarco, Symposium, III, 6.