Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/152: differenze tra le versioni
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anche per noi. Vada |
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⚫ | Tra questi pensieri, e disperando ormai d’appiccar sonno, e divenendogli il brivido ognor più noioso, tal che a quando a quando gli conveniva tremare e battere i denti senza volerlo, sospirava l’avvicinar del giorno, e misurava con impazienza il lento scorrer dell’ore. Dico misurava, perchè, ogni mezz’ora, udiva in quel vasto silenzio, rimbombare i tocchi d’un orologio: m’immagino die dovesse essere quello di Trezzo. |
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⚫ | Tra questi pensieri, e disperando ormai |
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⚫ | Quando finalmente quel martello ebbe battuto undici colpi, che era l’ora disegnata da Renzo alla levata, si levò mezzo intirizzito, si pose ginocchioni, recitò, e con più fervore del solito, le sue orazioni del mattino, si rizzò in piede, si prostese, stirando le gambe e le braccia, dimenò la vita e le spalle, come per mettere insieme tutte le membra, che ognuno |
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⚫ | Quando finalmente quel martello ebbe battuto undici colpi, |
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per mettere insieme tutte le membra, die og’nuno pareva far |