Pagina:Nietzsche - La Nascita della Tragedia.djvu/114: differenze tra le versioni

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{{ct|f=120%|t=4|v=1|w=5px|L=0px|{{Sc|Capitolo VII.}}}}
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{{Type|f=80%|t=1|v=1.5|w=3px|L=0px|{{indentatura}}L’origine della tragedia. — L’idea di {{AutoreCitato|Wilhelm August von Schlegel|Schlegel}}. — L’idea di {{AutoreCitato|Friedrich Schiller|Schiller}}. — Finto stato di natura e finti esseri naturali. — L’abisso dell’oblio. — La maga foriera di salute.</div>}}
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Dei principii artistici fin qui esaminati dobbiamo ora servirci per trovare la buona via nel labirinto, che cosi bisogna chiamarlo, dell’{{spaziato|origine della tragedia greca}}. Credo di non affermare nulla di strano, dicendo che fino a oggi il problema di questa origine non è stato mai impiantato seriamente e tanto meno risolto, per quanto i brandelli volanti dell’antica tradizione siano stati soventi raccozzati e combinati insieme e poi di nuovo sparpagliati. Questa tradizione ci dice con piena risolutezza, che {{spaziato|la tragedia è nata dal coro tragico}} e che in origine era unicamente coro e niente altro che coro. Onde abbiamo l’obbligo di scrutare nel nucleo vitale di questo coro come nel vero e proprio dramma primitivo, senza minimamente contentarci delle frasi fatte: che, cioè, esso sia lo spettatore ideale, oppure che rappresenti il popolo di fronte alla dimora regale prospettata dalla scena. Quest’ultima congettura, che a molti politici sembra elevata, come a dire che l’immutabile legge morale dei democratici ateniesi fosse appunto significata dal coro popolare che aveva sempre ragione delle trasgressioni e degli eccessi passionali dei re; può anche essere giustamente avvalorata da una
Dei principii artistici fin qui esaminati dobbiamo ora servirci per trovare la buona via nel labirinto, che cosi bisogna chiamarlo, dell’{{spaziato|origine della tragedia greca}}. Credo di non affermare nulla di strano, dicendo che fino a oggi il problema di questa origine non è stato mai impiantato seriamente e tanto meno risolto, per quanto i brandelli volanti dell’antica tradizione siano stati soventi raccozzati e combinati insieme e poi di nuovo sparpagliati. Questa tradizione ci dice con piena risolutezza, che {{spaziato|la tragedia è nata dal coro tragico}} e che in origine era unicamente coro e niente altro che coro. Onde abbiamo l’obbligo di scrutare nel nucleo vitale di questo coro come nel vero e proprio dramma primitivo, senza minimamente contentarci delle frasi fatte: che, cioè, esso sia lo spettatore ideale, oppure che rappresenti il popolo di fronte alla dimora regale prospettata dalla scena. Quest’ultima congettura, che a molti politici sembra elevata, come a dire che l’immutabile legge morale dei democratici ateniesi fosse appunto significata dal coro popolare che aveva sempre ragione delle trasgressioni e degli eccessi passionali dei re; può anche essere giustamente avvalorata da una