Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/22: differenze tra le versioni

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(''Cario esce'') Cessa dalla tua meraviglia. Nulla è nascosto a’ miei occhi: parlerò con te a parte; ritiratevi, signori, e accordateci un istante di libertà.
ATTO PRIMO 13
{Cario cBce) Cessa dalla toa merayiglia. Nulla è nascosto a* miei occhi: parlerò con te a parte; ritiratevi, signori, e accordateci un istante di libertà.


Ben, Straordinaria fiemcinlla!
''Ben''. Straordinaria fanciulla!


PuL Delfino, io son nata figlia di nn pastore: U mio spirito non è stato coltivato da nessun’arte: ma è piaciuto al Cielo e a nostra Donna della Grazia di volgere uno sguardo propizio sul mio oscuro stato. Un giorno ch’io seguiva i miei teneri agnelli, esponendo il mio volto agli abbrucianti ardori del sole, la Madre di Dio degnooBi apparirmi, e con voce pia e maestosa mi comandò di ab* bandonare la mia ignobile professione, e di venire a liberare la mia patria dalle calamità che la opprimono: essami promise la sua assistenza, e nn successo infallibile. In tutto lo splendore della sua ^oria la Madonna mi apparve; ed io che prima era bruna, purificata dai raggi della luce ch’ella versò su di me, candida di▼ennL Ponetemi aDa prova con tutte le dimande che potrete immaginare, ed io vi risponderò tosto senza apparecchiarmivi:
''Pul''. Delfino, io son nata figlia di un pastore: il mio spirito non è stato coltivato da nessun’arte: ma è piaciuto al Cielo e a nostra Donna della Grazia di volgere uno sguardo propizio sul mio oscuro stato. Un giorno ch’io seguiva i miei teneri agnelli, esponendo il mio volto agli abbrucianti ardori del sole, la Madre di Dio degnossi apparirmi, e con voce pia e maestosa mi comandò di abbandonare la mia ignobile professione, e di venire a liberare la mia patria dalle calamità che la opprimono: essami promise la sua assistenza, e un successo infallibile. In tutto lo splendore della sua gloria la Madonna mi apparve; ed io che prima era bruna, purificata dai raggi della luce ch’ella versò su di me, candida divenni. Ponetemi alla prova con tutte le dimande che potrete immaginare, ed io vi risponderò tosto senza apparecchiarmivi: sperimentate il mio coraggio in un duello, se l’osate, e vedrete che supero le forze del mio sesso. Fortunato sarete, o re, se mi riceverete per vostra compagna di guerra.


''Car''. Tu mi hai fatto meravigliare colla fierezza del tuo discorso; io non vo’ che una prova del tuo valore. Tu lotterai con me in singolare combattimento, e se vinci, crederò ciecamente alle tue parole.
sperimentate il mio coraggio in un duello, se l’osate, e vedrete che supero le forze del mio sesso. Fortunato sarete, o re, se mi riceverete per vostra compagna di guerra.


''Pul''. Son presta. Ecco la mia spada ornata con cinque fiori di giglio; la presi nel cimiterio di santa Caterina, in Turenna, di messo ad un fascio di vecchie armi.
Cor. Tn mi hai fiitto meravigliare colla fierezza del tuo discorso; io non TO* che una prova del tuo valore. Tu lotterai con me in singolare combattimento, e se vinci, crederò ciecamente alle tue parole.


''Car''. Avanzati in nome di Dio, io non temo le femmine.
PUL Son presta. Ecco la mia spada ornata con cinque fiori di gi^io; la presi nel cimiterio di santa Caterina, in Turenna, di messo ad un fascio di vecchie armi.


''Pul''. Nè io, finchè vivrò, fuggirò da alcun uomo. (''combattano'')
Cor. Avanzati in nome di Dio, io non temo le femmine.


PuL Nè io, finchè vivrò, fuggirò da alcun nomo, (combattano) Cor. Fermati, fermati; tu sei un’amazzone, e combatti colla spada di Debora.
''Car''. Fermati, fermati; tu sei un’amazzone, e combatti colla spada di Debora.


PuL La Madre di Dio mi aiuta, altrimenti sarei troppo debole.
''Pul''. La Madre di Dio mi aiuta, altrimenti sarei troppo debole.


''Car''. Chiunque sia che ti sussidia, tu sei che devi soccorrermi: un desiderio impetuoso accende la mia anima: tu hai vinto in pari tempo e la mia forza ed il mio cuore. Celeste Pulcella, se tale è il tuo nome, lascia ch’io sia il tuo servo, e non il tuo sovrano: è il Delfino di Francia che intercede da te questo favore.
Coir. Chiunque sia che ti sussidia, tu sei che devi soccorrermi:


''Pul''. Io non posso essere iniziata ai riti dell’amore. Il Ciclo mi ha consacrata alla mia casta vocazione. Allorchè avrò scacciati da questi luoghi tutti i tuoi nemici, penserò allora alla mia ricompensa.
un desiderio impetuoso accende la mia anima: tu hai vinto in pari tempo e la mia forza ed il mio cuore. Celeste Pulcella, se tale è il tuo nome, lascia ch’io sia il tuo servo, e non il tuo sovrano:


''Car''. Intanto getta uno sguardo pietoso sul tuo fido schiavo.
è il Delfino di Francia che intercede da te questo favore.

PuL Io non posso essere iniziata ai riti dell’amore. Il Ciclo mi ha consacrata alla mia casta vocazione. Allorchè avrò scacciati da questi luoghi tutti i tuoi nemici, penserò allora alla mia ricompensa.

Cor. Intanto getta ano sguardo pietoso sul tuo fido schiavo.

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