Racconti storici/Ingelinda o la suora benedettina: differenze tra le versioni

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"Che dite mai? era la pura inalterata verità. Egli aveva realmente manifesti i sentimenti suoi; sì mi amava più di sè stesso, lo ripetè mille volte alla mia presenza, nè quel cuore sapeva mentire. Oh con quanto ardore ci giurammo poscia fedeltà eterna avanti la sacrosanta Immagine della Vergine!".
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"Dunque poteste avere prestamente colloquio seco lui. Coma mai ciò avenne senza che mio padre penetrasse l'arcano?".
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"Un ombroso sentiero guida con breve cammino dalle mura d'Arona ai margini della Vevra. Là dove le limpide acque di quel torrente abbandonati i balzi della rupe s'internano fra i recessi di un'amena selva, sorge una cappelletta, rifugio de' pastori nelle procelle, ivi un giorno fui scontrata da lui, e divenne quindi il luogo de' nostri convegni. Io mi recai colà accompagnata dalla Lisia nell'ora che precede il declinare del giorno e vedeva discendere il mio Guido dall'alto del colle d'onde aveva attesa e spiata la mia venuta. Ragionamenti i più soavi, leali e tenere espressioni, parole incantevoli rendevano ognora troppo fuggitivi quegli istanti; era in esso poi un rispetto, una devozione sì gentile e completa che in me duplicava la gara d'amore. Ah! Agnese, vicina a lui sembravami che una luce più splendida e pura investisse gli oggetti: ogni cosa mi pareva beata come l'anima mia!".
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Dipingevasi sul volto con ammirabile sorriso l'intimo inesplicabile diletto che dal rammentare que' felici momenti scaturiva in cuore ad Ingelinda, in cui la perduta virtù visiva rendeva più fervido e sensibile l'interno immaginare. Ma come raggio in tempesta fu rapida quella gioja, e più dolorosa tornò la mestizia a diffondersi sulla pallida faccia.
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"Da tanta contentezza a tanti affanni! - Pronunciò fra sè stessa Agnese rimirando que' lineamenti, e rivolta alla Suora, temperando affabilmente la voce proseguì. "Partita voi da Arona, il Cavaliero, se ben compresi, continuò venirvi a rivedere nella terra di Lesa: vostra madre avrà dovuto allora esserne resa consapevole?".
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"Quando, trascorsi più di sei mesi, feci ritorno a casa, trovai mia madre estenuata, languente. Nel lungo amplesso con cui m'accolse inondandomi di lagrime, mi rimproverava la prolungata assenza. Le sue parole erano spine al mio cuore; appena rimanemmo sole, mi gettai di nuovo nelle sue braccia e tutto le feci aperto il secreto amor mio. Ella m'ascoltò intenerita, poscia mi domandò ripetutamente s'io non temeva che si celasse sotto le dolci parole menzogna o tradimento - Madre le dissi, se approvate il nostro amore verrà egli stesso a ripetere i suoi giuri innnazia a voi. - Ebbene (rispose dessa) s'egli è uomo secondo il tuo cuore il cielo adempia le vostre promesse. - Venne: mia madre lo vide, l'ascoltò, e ben presto l'amò qual figlio; e di chi quell'angelo non s'avrebbe guadagnato l'affetto? Fu allora stabilito ch'entro un anno sarei divenuta sua sposa".
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