Pagina:Gli sposi promessi I.djvu/106: differenze tra le versioni

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porta; <ref>al qual</ref> a quel segno giunse borbottando un servo ; ma
porta; <ref>al qual</ref> a quel segno giunse borbottando un servo ; ma
quando ebbe veduto il Padre, lo fece entrare tosto dicendogli che avvertirebbe il padrone, e <ref>per alc</ref> attraversato un angusto cortile lo condusse per alcuni salotti quasi fino alla porta della sala del convito. A misura che il frate si avvicinava col suo duca sentiva un suonare crescente di forchette e di coltelli, <ref>di piatti</ref> un sordo fragore di piatti di stagno
quando ebbe veduto il Padre, lo fece entrare tosto dicendogli che avvertirebbe il padrone, e <ref>per alc</ref> attraversato un angusto cortile lo condusse per alcuni salotti quasi fino alla porta della sala del convito. A misura che il frate si avvicinava col suo duca sentiva un suonare crescente di forchette e di coltelli, <ref>di piatti</ref> un sordo fragore di piatti di stagno
posti l’uno sull’altro, e sopra tutti un frastuono di voci discordi che tutte volevano coprire le altre. Il frate desideroso allora più che mai di <ref>aspettare un altro</ref> attendere miglior congiuntura stava litigando sulla porta col servo per ottenere di aspettare in un canto della casa che il pranzo fosse terminato, quando la porta si aperse, <ref>e i convitati ad una voce gri</ref> e D. Rodrigo che stava di contro veduta <ref>il P.</ref> la barba e il cappuccio, e accortosi della intenzione modesta del buon Frate: <ref>''Qui e altrove con la maiuscola''.</ref> «ehi ehi » disse «non ci scappi Padre, <ref> entri entri:</ref> avanti, avanti.» <ref>invito che fu ripetuto dai convitati.</ref> Il padre, mal suo grado si avanzò, in mezzo ai clamori e alle dispute dei convitati, i quali accorgendosi ad un per volta del sopravvenuto Io salutavano con quell’aria di rispetto ironico ed affettato che gli amici di D. Rodrigo dovevano avere per un cappuccino. <ref>I Romanzi e opere teatrali generalmente parlando benché... per lopiù (''lacuna'') La vita dei persona (''lacuna'') Il vivere dei personaggi di scena e di romanzo, [benché generalmente parlando] benché il più delle volte sia</ref>
posti l’uno sull’altro, e sopra tutti un frastuono di voci discordi che tutte volevano coprire le altre. Il frate desideroso allora più che mai di <ref>aspettare un altro</ref> attendere miglior congiuntura stava litigando sulla porta col servo per ottenere di aspettare in un canto della casa che il pranzo fosse terminato, quando la porta si aperse, <ref>e i convitati ad una voce gri</ref> e D. Rodrigo che stava di contro veduta <ref>il P.</ref> la barba e il cappuccio, e accortosi della intenzione modesta del buon Frate: <ref>''Qui e altrove con la maiuscola''.</ref> «ehi ehi » disse «non ci scappi Padre, <ref> entri entri:</ref> avanti, avanti.» <ref>invito che fu ripetuto dai convitati.</ref> Il padre, mal suo grado si avanzò, in mezzo ai clamori e alle dispute dei convitati, i quali accorgendosi ad un per volta del sopravvenuto Io salutavano con quell’aria di rispetto ironico ed affettato che gli amici di D. Rodrigo dovevano avere per un cappuccino. <ref>I Romanzi e opere teatrali generalmente parlando benché... per lo più (''lacuna'') La vita dei persona (''lacuna'') Il vivere dei personaggi di scena e di romanzo, [benché generalmente parlando] benché il più delle volte sia</ref>


<ref> ''Qui, in lapis, si apre una parentisi, chiusa dopo quasi quattro colonne, alla parola'' veramente, ''e scritto a margine: «Ces reflexions ne me paraissent qu'une inutile doublure de la narration qui les suit, et les suggère sufflssamment.</ref> Bisogna confessare che nei romanzi e nelle opere teatrali, generalmente parlando, si vive meglio che a questo mondo: ben è vero che vi s’incontrano birboni più feroci, più diabolici, più colossali, scelleratezze più raffinate, più ingegnose, più recondite più ardite che non <ref>nelle faccende reali</ref> nel corso reale degli avvenimenti; ma vi ha pure dei grandi vantaggi, ed uno che <ref>compensa</ref> basta a compensare molti mali, uno dei più invidiabili si è, che gli onesti, <ref>per quanto sie</ref> quelli che difendono la causa giusta, per quanto sieno inferiori di forze, e battuti dalla fortuna, hanno sempre in faccia dell’empio <ref>[quando anche] tut</ref>
<ref> ''Qui, in lapis, si apre una parentisi, chiusa dopo quasi quattro colonne, alla parola'' veramente, ''e scritto a margine: «Ces reflexions ne me paraissent qu'une inutile doublure de la narration qui les suit, et les suggère suffisamment.</ref> Bisogna confessare che nei romanzi e nelle opere teatrali, generalmente parlando, si vive meglio che a questo mondo: ben è vero che vi s’incontrano birboni più feroci, più diabolici, più colossali, scelleratezze più raffinate, più ingegnose, più recondite più ardite che non <ref>nelle faccende reali</ref> nel corso reale degli avvenimenti; ma vi ha pure dei grandi vantaggi, ed uno che <ref>compensa</ref> basta a compensare molti mali, uno dei più invidiabili si è, che gli onesti, <ref>per quanto sie</ref> quelli che difendono la causa giusta, per quanto sieno inferiori di forze, e battuti dalla fortuna, hanno sempre in faccia dell’empio <ref>[quando anche] tut</ref>