Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/247: differenze tra le versioni

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raccolto poi l'altro remo, e vogando a due braccia, prese il largo verso la piaggia opposta. Non tirava un alito di vento; il lago giaceva liscio e piano, e sarebbe paruto immobile, se non fosse stato il tremolare, e l'ondeggiar leggiero della luna, che vi si specchiava da mezzo il cielo. S'udiva soltanto il fiotto morto e lento frangersi sulle ghiaie del lido, il gorgoglio più lontano dell'acqua rotta tra le pile del ponte, e il tonfo misurato di quei due remi che tagliavano la superficie azzurra del lago, uscivano ad
raccolto poi l’altro remo, e vogando a due braccia, prese il largo verso la piaggia opposta. Non tirava un alito di vento; il lago giaceva liscio e piano, e sarebbe paruto immobile, se non fosse stato il tremolare, e l’ondeggiar leggiero della luna, che vi si specchiava da mezzo il cielo. S’udiva soltanto il fiotto morto e lento frangersi sulle ghiaie del lido, il gorgoglio più lontano dell’acqua rotta tra le pile del ponte, e il tonfo misurato di quei due remi che tagliavano la superficie azzurra del lago, uscivano ad un colpo grondanti, e si rituffavano. L’onda segata dalla barca, riunendosi dietro la poppa, segnava una striscia increspata che si andava allontanando dal lido. I passeggieri silenziosi, colla faccia rivolta indietro, guardavano le montagne e il paese rischiarato dalla luna e svariato qua e là di grandi ombre. Si discernevano i villaggi, le case, le capanne: il palazzotto di don Rodrigo, colla sua torre piatta, elevato sopra le casucce ammucchiate alla falda del promontorio, pareva un feroce che ritto nelle tenebre sopra una compagnia di giacenti addormentati, vegliasse meditando un delitto. Lucia lo vide, e rabbrividì; discese coll’occhio a traverso la china, fino al suo paesello, guardò fiso alla estremità, scerse la sua casetta,
un colpo grondanti, e si rituffavano. L'onda segata dalla barca, riunendosi dietro la poppa, segnava una striscia increspata che si andava allontanando dal lido. I passeggieri silenziosi, colla faccia rivolta indietro, guardavano le montagne e il paese rischiarato dalla luna e svariato qua e là di grandi ombre. Si discernevano i villaggi, le case, le capanne: il palazzotto di don Rodrigo, colla sua torre piatta, elevato sopra le casucce ammucchiate alla falda del promontorio, pareva un feroce che ritto nelle tenebre sopra una compagnia di giacenti addormentati, vegliasse meditando un delitto. Lucia lo vide, e rabbrividì; discese coll'occhio a traverso la china, fino al suo paesello,
guardò fiso alla estremità, scerse la sua casetta,