Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/25: differenze tra le versioni

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gente cura alle cose domestiche, senza la quale anche coloro, che ricchissimi sono, agevolmente venir possono in povero stato: che dimostrandosi in esso con assai bei modi con quanta facilità, e con quanto utile, e diletto si compiano quegli ufficii, che alle donne, e agli uomini si appartengono, si viene ad allettare, a commovere, e a persuadere ciascuno a volerli praticare: e che del coltivamento pure dei campi in più luoghi in cotal guisa vi si ragiona, da invaghire chiunque a doversi adoperare in quella fruttuosissima, e lodatissima arte dell’agricoltura. Quanto adunque sia da pregiarsi un cotal libro il quale abbia potere di ridurre la più gran moltitudine delle persone a voler procurare che bene ordinatamente sia tenuta la proria casa, e ad accrescerla con onorevoli, e giusti modi coll’esercizio dell’agricoltura, non credo che mi sia bisogno di spender parole a dimostrarlo. Però Cicerone di questo trattato volle farne dono ai romani e lo divise, come ci dice Servio, in tre libri. Nel primo trattò degli ufficii della donna, nel secondo di quelli dell’uomo, e nel terzo dell’agricoltura; e il medesimo Servio ci dice pure, che Virgilio molte cose dell’agricoltura trasse da questo libro di Senofonte. Ma poichè io fra molte altre più alte, e gravi cose udii già da persona oltre ogni credere dottissima, e di acutissimo ingegno, che quel sommo Poeta, veggendo per le guerre civili cacciati quasi da tutta
{{Pt|gente|diligente}} cura alle cose domestiche, senza la quale anche coloro, che ricchissimi sono, agevolmente venir possono in povero stato: che dimostrandosi in esso con assai bei modi con quanta facilità, e con quanto utile, e diletto si compiano quegli ufficii, che alle donne, e agli uomini si appartengono, si viene ad allettare, a commovere, e a persuadere ciascuno a volerli praticare: e che del coltivamento pure dei campi in più luoghi in cotal guisa vi si ragiona, da invaghire chiunque a doversi adoperare in quella fruttuosissima, e lodatissima arte dell’agricoltura. Quanto adunque sia da pregiarsi un cotal libro il quale abbia potere di ridurre la più gran moltitudine delle persone a voler procurare che bene ordinatamente sia tenuta la proria casa, e ad accrescerla con onorevoli, e giusti modi coll’esercizio dell’agricoltura, non credo che mi sia bisogno di spender parole a dimostrarlo. Però Cicerone di questo trattato volle farne dono ai romani e lo divise, come ci dice Servio, in tre libri. Nel primo trattò degli ufficii della donna, nel secondo di quelli dell’uomo, e nel terzo dell’agricoltura; e il medesimo Servio ci dice pure, che Virgilio molte cose dell’agricoltura trasse da questo libro di Senofonte. Ma poichè io fra molte altre più alte, e gravi cose udii già da persona oltre ogni credere dottissima, e di acutissimo ingegno, che quel sommo Poeta, veggendo per le guerre civili cacciati quasi da tutta