Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/14: differenze tra le versioni

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Senofonte ancor esso si trovava fra quelli, e non aveva in quell’esercito alcun comando, poichè volle militare con Ciro come privata persona, e quantunque a niuno quasi fosse noto, pure veggendo tutti starsene attoniti, senza prendere consiglio alcuno, e senza nemmeno curarsi di prender cibo, o riposo, incominciò egli a far loro animo, e ad esortarli a volersi cercare lo scampo colle armi, e così ben seppe dire, e di cotanto buone speranze potè empire gli animi di quei greci, che rimossa ogni viltà, ed ogni timore deposto, dove prima impossibile stimavano il trovare alcuna via alla loro salvezza, tutti poi si confidavano di avere a riportare dovunque la vittoria sopra quei barbari: ed ammirando ciascuno la sapienza de’ suoi ragionamenti, e il suo grande animo, elessero, seguendo i suoi consigli nuovi capi che li avessero a condurre, fra i quali ancor egli fu annoverato. E siccome bellissime erano state le sue parole, così non meno maravigliosi seguitarono i suoi fatti, poichè superando egli con avvedutezza e con ardire incredibile tutti gli ostacoli che gli si andavano interponendo, e dando ognora prove di moderazione e di valore, e di tutte quelle virtù che ad un sommo capitano si richiedono, pervenne in ultimo a ricondurre in sicuro quell’esercito, ed a consegnarlo a Timbrone il quale per gli spartani faceva guerra ai persi.
Senofonte ancor esso si trovava fra quelli, e non aveva in quell’esercito alcun comando, poichè volle militare con Ciro come privata persona, e quantunque a niuno quasi fosse noto, pure veggendo tutti starsene attoniti, senza prendere consiglio alcuno, e senza nemmeno curarsi di prender cibo, o riposo, incominciò egli a far loro animo, e ad esortarli a volersi cercare lo scampo colle armi, e così ben seppe dire, e di cotanto buone speranze potè empire gli animi di quei greci, che rimossa ogni viltà, ed ogni timore deposto, dove prima impossibile stimavano il trovare alcuna via alla loro salvezza, tutti poi si confidavano di avere a riportare dovunque la vittoria sopra quei barbari: ed ammirando ciascuno la sapienza de’ suoi ragionamenti, e il suo grande animo, elessero, seguendo i suoi consigli nuovi capi che li avessero a condurre, fra i quali ancor egli fu annoverato. E siccome bellissime erano state le sue parole, così non meno maravigliosi seguitarono i suoi fatti, poichè superando egli con avvedutezza e con ardire incredibile tutti gli ostacoli che gli si andavano interponendo, e dando ognora prove di moderazione e di valore, e di tutte quelle virtù che ad un sommo capitano si richiedono, pervenne in ultimo a ricondurre in sicuro quell’esercito, ed a consegnarlo a Timbrone il quale per gli spartani faceva guerra ai persi.