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il teatro italiano
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Chi acquista almeno io Uro di MENSILE Le edizioni del Baretti TORINO
<section begin="s2" />{{ct|f=180%|t=2|v=2|'''Il teatro italiano non esiste'''}}
libri nostri riceverà

■IL BARETTI. ABBONAMENTO per 11 1926 L. 10 Estero L. 13 • Sostenitore L. 100 Un numero separalo L. 1 • CONTO CORRENTE i’OSTALE
Quando lo diceva Ferdinando Martini le cricche interessate a linciarlo non ne avrebbero avuto l’audacia. Oggi vi sono in Italia dicci riviste di teatro, quindici scrittori che vivono
gratis per tutto 11 1926
sulle percentuali degli incassi, dodici stipendiati da Giordani, trecento che sperano di arrivarci, tremila disoccupati che partecipano a tutti i concorsi drammatici, duecento critici e milleduecentoventi portoghesi che si propongono di collocare un articolo teatrale nel giornale del capoluogo o in un rivista d’avanguardia.
Anno III - N. 1 - Gennaio 1926

B. OlANTURCO
Per tutti costoro l’esistenza del teatro italiano è indiscutibile come il loro diritto agli alimenti: contro chi ne dubitasse sono pronti a invocare l’intervento dello Stato.
Antologia della poesia tedesca

contemporanea
Si difendono con questi argomenti: oggi sono rappresentate a «novità» in numero dieci volte maggiore che un ventennio addietro; {{AutoreCitato|Luigi Pirandello|Pirandello}} ha fatto fortuna all’estero; il teatro francese non è più incontrastato signore delle nostre scene.
Torino

SOMMARIO: S. ALFIERE: Il l«»lro Italiano non talol» - Comit»«raor»*lona di S. E««nln - Pillola - BARETTI: Ritratto romantico di Ibaan - MACOUF: Odiarla dagli Inibalaamatl I. P. T. - *
Proponiamo che la risposta a questi argomenti pratici venga data da gente tecnica di teatro: attori, impresari, scenografi e perchè no, maschere di sala. Vi diranno che senza {{wl|Q116035|Gandusio}} o la {{wl|Q1226171|Galli}} il teatro rimane vuoto, che una prima di Chiarelli o di {{AutoreCitato|Massimo Bontempelli|Bontempelli}} significa sempre una crisi storica per i nervi del direttore di teatro che alle 9 di sera guarda l’elenco dei palchi invenduti, che Pirandello non ha tre commedie che possano restare in repertorio.
Dallall - Inchieda aall’ldoallamo: IV A. CRESPI. V MONDOLFO - S. BP.NCO: Nola au A. O. Cagna •• A. POLLEDRO: Kolltov - KOLTSOV: Holla • Nal botto • Il raccolto (lirlcht) MADARIOA: Un gladiolo tu Unamuno - Nodier a Troallach ascondo Curllua.: Il roccolo - R. M. RILKB: Dai Sonali! ad Orfoo A.

CAVALLI: Nao mlatlclamo anfropoioflco — S. DB
Questi argomenti valgono i primi. Se i giovani imitano {{AutoreCitato|Thomas Shaw|Shaw}}, {{ac|Leonid Nikolaevič Andreev|Andreiev}}, {{wl|Q60477|Kaiser}}, invece di {{wl|Q713011|Bernstein}} o di Bataille, proporremo un indirizzo di gratitudine ai circoli filologici del Regno, ma ahimè, i birboni leggono solo le traduzioni francesi.
Il teatro italiano non esiste

Quando lo diceva Ferdinando Martini le
Discussioni artistiche a parte, un teatro è sempre il segno sensibilissimo della Società, ma una società non si improvvisa, il gusto per lo spettacolo è cosi delicato e difficile che tutti i ''parvenus'' vi si compromettono, e tanto peggio so cominciano a peccano nello grandi intenzioni. Noi siamo pronti a scommettere che il nuovo teatro italiano non avrà una scenografia decorosa, come la nostra plutocrazia, che gli dà
cricche interessate a linciarlo non ne avrebbero
il tono non riesce ad avero una ''casa'' o non conosce le tradizioni della vera eleganza.
avuto l’audr.cia. Oggi vi reno in Italia dicci riviste

di teatro, quindici scrittori ’ he vivono
Sotto i programmi di relativismo, di spregiudicatezza, di audacia e di avventura, la società di oggi è quella di ieri: e sola nuova borghesia è più cinica ama poi vedersi idealizzata
sulle percentuali degli incassi, dodici stipendiati
dai poeti secondo lo regole del vecchio sentimentalismo. Il mondo di {{AutoreCitato|Dario Niccodemi|Niccodemi}} è generico come quello di {{wl|Luigi Chiarelli|Chiarelli}}, {{AutoreCitato|Marco Praga|Praga}} rifiorisce vagamente in Pirandello, {{AutoreCitato|Roberto Bracco|Bracco}} e {{AutoreCitato|Enrico Annibale Butti|Butti}} non sono meno einsteiniani di Bontempelli o di {{wl|Q3609973|De Stefani}}. La grande tecnica pirandelliana di ''Ciascuno a suo modo'' ha ancora tutto da imparare dai veri maghi della meccanica teatrale; Sardou è dieci
da Giordani, trecento che {sperano di arrivarci,
volto più relativista dinamico e moderno di Pirandello, futurista da accademia.
tremila disoccupati che partecipano a tutti i

concorsi drammatici, duce uto critici e milleduccentoventi
Badate che questi confronti non sono rivendicazioni: noi siamo tra quelli che ai tempi dello famose polemiche mandavano congratulazioni a Tilgher per la stroncatura del vecchio teatro
portoghesi che si propongono di
o facevano brindisi a Lucio d’Ambra che si divertiva a dimostrare l’inconsistenza del nuovo. Rivoluzionari contro le classi dominanti e conservatori contro i sovversivi.<section end="s2" />
collocare un articolo teatrale nel giornale del

capoluogo o in un rivista d’avanguardia.
Per tutti costoro l’esistenza del teatro italiano
è indiscutibile come il loro diritto agli
alimenti: contro chi na dubitasse sono pronti a
iuvocare l’intervento dello Stato.
Si difendono con questi argomenti: oggi sono
rappresentate a novità» in numero dicci volte
maggiore elio un ventennio addietro; Pirandel10
ha fatto fortuna all’estero; il teatro francese
non è più incontrastato siguoro delle nostre
scene.
Proponiamo che la risposta a questi argomon*
ti pratici venga data da gente tecnica di teatro:
attori, impresari, soenografi e perchè no,
maschere di naia. Vi diranno che senza Gnudusio
o la Galli il teatro rimane vuoto, che una
prima di Chiarelli o di Ron temprili significa
sempre una crisi storica per i nervi del direttore
di teatro eho allo 9 di sera guarda l’elenco dei
palchi invenduti, che Pirandello non ha tre
oominedie cho possano restare in repertorio.
Questi argomenti valgono i primi. Se i giovani
imitano Shaw, Andreiov, Kaiser, invece
di Bernstein o di Bataille, proporremo un indirizzo
di gratitudine ai circoli filologici del
Rogna, ma ahimè, i birboni leggono solo 1©
traduzioni francesi.
Discussioni artistiche a parte, un teatro è
sempre il segno sensibilissimo della Società, ma
una società non si improvvisa, il gusto per lo
spettacolo è cosi delicato e diffioilo che tutti i
parvenus vi si compromottono, © tanto peggio
so cominciano a pccearo nello grandi intenzioni.
Noi siamo pronti a scommettere che il nuovo
teatro italiano non avrà una scenografia decorosa,
corno la nostra plutocrazia, cho gli dà
11 tono non riesce ad avero una casa o non conosce
lo tradizioni della vera eleganza.
Sotto i programmi di relativismo, di spregiudicatezza,
di audacia e di avventura, la società
di oggi è quella di ieri: e sola nuova borghesia
è più cinica ama poi vedersi idealizzata
dai poeti secondo lo regole del vecchio sentimentalismo.
Il mondo di Niccodemi è generico come
quello ili Chiarelli, Praga rifiorisce vagamento
in Pirandeiiò, Bracco c Butti non sono meno
einsteiniani di Bontompelli o di De Stefani. La
grand© tecnica pirandelliana di Ciascuno a suo
modo ha ancora tutto da imparar© dai veri maghi
dolla meccanica teatrale; Sardou è dieci
volto più relativista dinamico e moderno di Pirandello,
futurista da accademia.
Badato cb© questi confronti non sono rivendicazioni:
noi siamo tra quelli che ai tempi dello
famose polemiche mandavano congratulazioni a
Tilghcr por la stroncatura del vecchio teatro
o facevano brindisi a Lucio d’Ambra eh© si divertiva
a dimostrar© l’inconsistenza del nuovo
Rivoluzionari contro le classi dominanti e conservatori
contro i sovversivi.
Il primo poeta del commesso
Il primo poeta del commesso
viaggiatore.
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