Pagina:Poeti minori del Settecento I.djvu/188: differenze tra le versioni

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 <poem>
-Questo agitava Socrate
+     Questo agitava Socrate
 con Fedro aureo sermone,
 e dal suo tempio, udendolo,
 immemore aquilone
 {{R|175}}dell’ampie procellose ali risté;
+     mentre dell’arduo platano
+quilio facean le fronde
-mentre dell’arduo platano
-qui Ho facean le fronde
 d’Ilisso al roco gemito,
 che con purissim’onde
-{{R|180}}baciò de’ sofi ossequioso il pie.
+{{R|180}}baciò de’ sofi ossequioso il piè.
-Donna immortai, tu penetri
+     Donna immortal, tu penetri
 chiuso in profondi detti
 il ver che in mezzo a taciti
 pensosi ermi boschetti
 {{R|185}}Plato cercar dell’Accademia usò.
+     Tu, col furor che t’agita,
-Tu, col furor che t’agita,
 fede al buon greco acquisti;
 tutta ne’ pronti numeri
 tu l’armonia rapisti,
 {{R|190}}onde il samio le sfere insiem temprò.
-Solo chi sa l’etereo
+     Solo chi sa l’etereo
 bel richiamarsi a mente
 l’ali giá infrante e lacere
 ripullular si sente
 {{R|195}}e d’amabile insania il petto ha pien.
+     Dono, di cui concedere
-Dono, di cui concedere
 Febo non può migliore,
 si è quel ch’udiasi rompere
 fatidico furore
 {{R|200}}a’ prischi vati dall’anelo sen.
-Le dodonee ne furono
+     Le dodonee ne furono
 ilici un giorno piene,
 ed alto ne sonarono