Pagina:Poeti minori del Settecento I.djvu/134: differenze tra le versioni

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{{R|235}}Steso alternando la viola e l’ostro
{{R|235}}Steso alternando la viola e l’ostro

l’ali-dorata figlia di Taumante,
l’ali-dorata figlia di Taumante,
che, troppo in ciel della sdegnosa Giuno
che, troppo in ciel della sdegnosa Giuno
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del tranquillo filosofo compagna
del tranquillo filosofo compagna
{{R|240}}e messaggiera, da che vide il raggio,
{{R|240}}e messaggiera, da che vide il raggio,

nell’angolar tersissimo cristallo
nell’angolar tersissimo cristallo
per lui rifratto, lumeggiar le sette
per lui rifratto, lumeggiar le sette
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misti colori onde s’abbella il mondo.
misti colori onde s’abbella il mondo.
{{R|245}}Ma la consorte del Tonante e suora
{{R|245}}Ma la consorte del Tonante e suora

bieca mirò la fuggitiva, e indarno
bieca mirò la fuggitiva, e indarno
a lei davanti per temprarne il duolo
a lei davanti per temprarne il duolo
spiega il pavon le gemmi-sparse penne.
spiega il pavon le gemmi-sparse penne.
Cosi pel ciel la grave ombra movea
Cosí pel ciel la grave ombra movea
{{R|250}}del mio Neutòno. Al suo venir la valle
{{R|250}}del mio Neutòno. Al suo venir la valle

tacque e la selva, e per udirne i detti,
tacque e la selva, e per udirne i detti,
immemori del suon, corsero a gara
immemori del suon, corsero a gara
dal colle i fauni, e sulla patria riva
dal colle i fauni, e sulla patria riva
drizzarono l’ondosa urna le ninfe.
drizzarono l’ondosa urna le ninfe.
{{R|255}}Io piú volte l’udii l’ascose leggi
{{R|255}}Io piú volte l’udii l’ascose leggi

di gravitá spiegarmi, e dolce ancora
di gravitá spiegarmi, e dolce ancora
la dotta voce nel pensier mi suona:
la dotta voce nel pensier mi suona:
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di que’ moti è nel sol. La vasta massa
di que’ moti è nel sol. La vasta massa
{{R|260}}dell’infocato suo terreno attragge
{{R|260}}dell’infocato suo terreno attragge

ogni minor pianeta, e con tal forza
ogni minor pianeta, e con tal forza
stende su lor di gravitá l’impero,
stende su lor di gravitá l’impero,
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piombar miseramente, ésca aggiungendo
piombar miseramente, ésca aggiungendo
{{R|265}}di quel liquido foco all’ampio mare.
{{R|265}}di quel liquido foco all’ampio mare.

Ma provvido a’ pianeti un retto impresse
Ma provvido a’ pianeti un retto impresse
corso il gran Fabbro, e bilanciollo in guisa
corso il gran Fabbro, e bilanciollo in guisa